Per garantire la Sicurezza nei luoghi di lavoro in passato l’ attenzione dei legislatori è sempre stata rivolta ad aspetti di prevenzione oggettivi, relativi all’eliminazione di situazioni pericolose.
Nel 1994 con il Dlsg.626 è iniziata una prevenzione di tipo soggettivo, che andava ad individuare ruoli e responsabilità, per provare ad eliminare non solo le situazioni pericolose ma anche le azioni rischiose.
A partire da questo decreto è iniziato un percorso legislativo e normativo che ha messo sempre più al centro un impianto previdenziale basato sulla formazione in materia di sicurezza, garanzia della salute dei lavoratori.
Il Testo Unico 81/2008 affronta in maniera approfondita gli aspetti della formazione, inserendo nei Titoli dedicati ai diversi rischi gli obblighi del Datore di Lavoro in relazione ai diversi aspetti di formazione ed informazione. Ogni rischio viene analizzato e valutato in modo tecnico, elencando i contenuti minimi da inserire all’interno dei corsi di formazione e addestramento. Il Dlgs.81/08 nell’ art.37 comma 2 rimanda testualmente alla Conferenza permanente, che attraverso l’ accordo Stato Regioni, avrebbe avuto il compito di stabilire nei dettagli le modalità di erogazione della formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Con gli Accordi Stato – Regioni si stabilisce infatti il percorso, i contenuti e il monte ore di formazione necessaria ad ogni singola figura (lavoratori, preposti, datori di lavoro) per adempiere al proprio obbligo formativo.
Gli accordi Stato Regione hanno sviluppato un impianto formativo imprescindibile rafforzato dal Decreto Interministeriale che identifica i criteri di qualificazione della figura del formatore.
Sono definiti i destinatari, all’interno dei quali vengono inseriti tutti i lavoratori indipendentemente dalla tipologia contrattuale e dall’inquadramento gerarchico. Stabilita la quantità di ore da erogare, gli argomenti da trattare e le diverse modalità (aula, Fad) adeguate per ogni corso. Infine i requisiti dei formatori vengono definiti e valutati attraverso una sistema standardizzato che garantisca un determinato livello di uniformità professionale nell’erogazione dei contenuti.
Il tema della Sicurezza nei luoghi di lavoro ha dunque acquistato nell’ultimo decennio una corposità non solo normativa ma anche pratica, introducendo nuove figure di riferimento introdotte in un sistema previdenziale ampio ed articolato.
UNASF Conflavoro PMI si pone l’obbiettivo di diffondere una cultura della sicurezza, per poter assicurare la sicurezza nei luoghi di lavoro e garantire la salute in un ottica di miglioramento della qualità della vita.