Due operai sono morti ieri a causa di un’esplosione avvenuta alle ore 14 in un’area di un deposito combustibili del porto industriale di Livorno. Uno degli operai è morto sul colpo, mentre per l’altro i medici hanno constatato durante il trasporto in ospedale che non c’era più niente da fare.
Si tratta di due dipendenti della Labromare, ditta che si occupa di bonifiche ambientali.
Secondo una prima ricostruzione i due stavano lavorando per alcuni lavori di manutenzione all’ esterno del serbatoio numero 62. Al momento dell’esplosione la cisterna era stata svuotata, dopo che all’ interno era stato stoccato acetato di etile. Non è scoppiato alcun incendio e per questo si ipotizza che sia avvenuta un’esplosione da gas o da vapore (ma tutto è ancora da verificare).
Il quinto incidente mortale negli ultimi 9 anni che si verifica al porto di Livorno. La sicurezza e la salute dei lavoratori, rappresenta però, una questione nazionale. Non si può morire di lavoro.
Ancora una volta si evidenzia l’inadeguatezza dei sistemi di prevenzione. Ma anche delle misure necessarie per garantire l’incolumità e la sicurezza dei lavoratori.
Con questa consapevolezza è necessario continuare a lavorare affinché si raggiunga un livello di formazione e prevenzione necessario al mantenimento di ambienti di lavoro sani e sicuri.