La norma UNI EN ISO 20347:2022 stabilisce i requisiti per le calzature professionali destinate a contesti in cui non è previsto l’utilizzo di puntale o lamina antiperforazione. Queste calzature, definite “non antinfortunistiche”, sono utilizzate in ambienti come uffici, logistica, turismo, sanità e attività legate alla ristorazione. La nuova edizione sostituisce la versione del 2012, adeguando la normativa alle esigenze operative contemporanee e aggiornando standard tecnici e metodologie di prova.
Ambito di applicazione e classificazione delle calzature
La norma si applica esclusivamente alle calzature che proteggono da rischi generici, quali rischio di scivolamento, fatica, abrasione, resistenza all’acqua, ma non da schiacciamenti o perforazioni. Le calzature certificate secondo UNI EN ISO 20347:2022 sono classificate in funzione delle prestazioni richieste: dalla O1 (requisiti base) fino a O6, con livelli crescenti di resistenza, antiscivolo, assorbimento dell’energia sul tallone, impermeabilità e isolamento termico. Le diciture O1 fino a O6 reflettano livelli crescenti di prestazione in relazione all’ambiente di lavoro.
Requisiti obbligatori per tutte le categorie
Tutte le calzature devono rispettare requisiti minimi relativi alla robustezza, alla resistenza della suola, all’assorbimento di energia all’impatto del tallone, al comportamento antistatico e alla resistenza dell’area suola-tomaia. Devono inoltre risultare atossiche, non contaminanti e fornite di marcatura CE, indicando chiaramente la taglia e il codice della norma applicata.
Prestazioni aggiuntive previste per livelli avanzati
Per livelli O2 e superiori, la norma prevede requisiti aggiuntivi: O2 introduce antiscivolo certificato; O3 include resistenza all’assorbimento d’acqua e perforazione della suola; O4 richiede isolamento termico verso il freddo; O5 prevede resistenza a oli e idrocarburi; O6 combina tutte le caratteristiche precedenti. La norma può includere prove opzionali come la resistenza a idrocarburi e la protezione termica, pur non essendo obbligatorie in tutte le categorie.
Procedure di prova e criteri di certificazione
Le calzature devono superare test di laboratorio standardizzati: resistenza allo scivolamento (ISO 20344), resistenza del tallone agli impatti (20–50 J), prova antistatica, permeabilità all’acqua e penetrazione, resistenza alla perforazione con infissione fino a 1100 N, isolamento termico e contatto con oli e idrocarburi. Il certificato CE viene rilasciato solo dopo il superamento di tutte le prove rilevanti per la categoria dichiarata.
Marcatura obbligatoria e responsabilità del fabbricante
Le calzature devono riportare suola o interno le seguenti diciture: “CE” – codice identificativo dell’ente notificato, codice prodotto, numero e simbolo della norma. Il fabbricante è responsabile del sistema di controllo qualità, dell’adeguata confezione, della presenza del libretto istruzioni in lingua italiana e della conformità ai requisiti delle prove di laboratorio e marcatura.
Collegamento con altre normative: evita sovrapposizioni
La UNI EN ISO 20347:2022 riguarda solo calzature non antinfortunistiche. Per protezioni da rischio di schiacciamento, taglio o perforazione, devono essere impiegate calzature conformi alla UNI EN ISO 20345 o UNI EN ISO 20346, rendendo necessario un’attenta lettura della categoria e del rischio specifico al fine di selezionare la calzatura idonea in applicazione del DLgs 81/2008.
Implicazioni per le imprese emettere DVR e selezione DPI
Il datore di lavoro, nella stesura del Documento di Valutazione dei Rischi, deve identificare le mansioni che richiedono calzature non antinfortunistiche e definire la categoria adeguata (O1–O6). È necessario predisporre un sistema di formazione sul corretto utilizzo, controllo e conservazione dei DPI e attivare verifiche periodiche per garantirne l’integrità e l’efficacia in relazione al rischio.
Benefici per comfort e tutela dell’operatore
L’aggiornamento normativo garantisce maggiori garanzie sul piano ergonomico, offrendo maggiore comfort, leggerezza, adattabilità e resistenza, senza tuttavia rinunciare alla sicurezza. Le imprese si trovano così facilitate nella scelta di calzature certificate, conformi alla normativa e adeguate all’uso quotidiano.