Rischio fulminazione: obblighi e normativa

Rischio fulminazione: obblighi e normativa

La valutazione del rischio fulminazione è un obbligo previsto dal DLgs 81/2008, in particolare dagli articoli 29, 80 e 84. L’articolo 29 impone al datore di lavoro di valutare tutti i rischi, compreso quello derivante da scariche atmosferiche, indipendentemente dalle dimensioni o materiali delle strutture. L’articolo 80 richiede la protezione dei lavoratori dai rischi elettrici, mentre l’articolo 84 stabilisce che edifici, impianti e attrezzature devono essere protetti da fulmini secondo le norme tecniche vigenti.

Le norme di riferimento sono rappresentate dalla serie CEI EN 62305, che stabilisce le procedure per individuare le sorgenti di rischio, le categorie di danno (persone, servizi, patrimonio, danni economici) e i criteri per decidere se installare un impianto di protezione contro fulmini (LPS) e dispositivi SPD (Surge Protective Device). L’obbligo di valutazione vale sia per nuove strutture sia per quelle esistenti, le quali, se non già adeguate secondo la normativa precedente, devono essere soggette a revisione in base alla CEI EN 62305‑2.

Metodo di valutazione e criteri tecnici

La valutazione si basa sull’analisi strutturale e funzionale dell’edificio o impianto, utilizzando modelli di calcolo previsti dalla norma CEI EN 62305‑2. È necessario identificare fonti di rischio come strutture metalliche, ponteggi, silos o impianti esterni, stimare la probabilità di fulminazione e il potenziale danno su persone (R1), servizi pubblici (R2), patrimonio culturale (R3) e aspetti economici (R4). Le prime tre categorie sono obbligatorie e devono risultare inferiori ai limiti di rischio tollerabili per considerare la struttura “autoprotetta”. Se così non fosse, vanno progettate misure di protezione come il LPS esterno, impianti di messa a terra, SPD per impianti elettrici, sistemi di allarme TWS (Thunderstorm Warning System) e manutenzione periodica.

Protezione e controlli

Una volta analizzato il rischio, il datore di lavoro deve progettare e installare misure di protezione conformi alle parti 3 e 4 della CEI EN 62305: efficaci LPS, tecniche di messa a terra, dispositivi SPD, connessioni equipotenziali e dispositivi di monitoraggio. Al contempo, devono essere pianificate verifiche periodiche secondo DPR 462/2001 relative a impianti di terra e protezione dai fulmini, per garantirne la funzionalità nel tempo e la sicurezza operativa. La prima verifica deve avvenire al momento dell’installazione e le successive a scadenze regolari, secondo normative tecniche e prassi applicative.

Competenze, documentazione e aggiornamento

La valutazione deve essere svolta da personale qualificato: professionisti esperti in sicurezza elettrica e fulminazione. Il documento redatto deve essere integrato nel DVR e aggiornato nei casi previsti dal DLgs 81/2008, come modifiche alle strutture, nuove installazioni impiantistiche o eventi atmosferici significativi che possano influire sul livello di rischio. Anche edifici senza dipendenti sono coinvolti: in caso di danni causati da fulminazione, il responsabile può essere ritenuto civilmente responsabile per danno, se non ha effettuato valutazioni e protezioni adeguate.

Come possiamo aiutarti?