Una normativa organica per la sicurezza subacquea

Una normativa organica per la sicurezza subacquea

Un nuovo disegno di legge in discussione al Senato mira a istituire un quadro normativo chiaro e specifico per la sicurezza delle attività subacquee in ambito civile. Attualmente, le attività in ambienti marini, lacustri e fluviali sono disciplinate solo dal Decreto Legislativo 81/2008 e da alcune norme tecniche volontarie, ma manca una disciplina unitaria in grado di regolamentare compiti, responsabilità, requisiti di sicurezza e competenze operative. L’iniziativa legislativa si inserisce nel più ampio “Piano del Mare” e rappresenta un passo decisivo per garantire la tutela dei lavoratori impegnati in uno degli ambiti più complessi e pericolosi del lavoro tecnico-operativo.

Attività incluse ed esclusioni: cosa copre il disegno di legge

Il provvedimento definisce come attività della “dimensione subacquea” tutte quelle che si svolgono in ambienti acquatici a profondità superiori ai 40 metri, comprese le operazioni con sommergibili civili, droni sottomarini, attività di ispezione, posa o manutenzione di infrastrutture sottomarine nelle acque interne, territoriali e zone economiche esclusive. Sono escluse le attività militari, di polizia, di protezione civile, pesca, sport e immersioni ricreative. L’obiettivo è quindi regolare esclusivamente le attività civili con finalità tecniche, industriali, ambientali o scientifiche, rafforzando i controlli e le misure di sicurezza per il personale impiegato.

L’istituzione dell’Agenzia per la Sicurezza delle Attività Subacquee

Elemento cardine del disegno di legge è l’istituzione dell’ASAS – Agenzia per la Sicurezza delle Attività Subacquee. L’ente, alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio, avrà funzioni di coordinamento, vigilanza e regolazione di tutte le attività civili subacquee. I suoi compiti comprenderanno la definizione di standard tecnici minimi, il rilascio di autorizzazioni per sommergibili civili, l’organizzazione dei percorsi formativi per gli operatori, la gestione delle interferenze operative con attività militari e di pubblica sicurezza, e la predisposizione di piani per le emergenze in ambiente subacqueo. L’ASAS fungerà anche da punto di riferimento per lo sviluppo di tecnologie innovative e per il coordinamento con istituti di ricerca e soggetti pubblici o privati operanti nel settore.

Norme tecniche per infrastrutture, mezzi e lavori iperbarici

Il testo prevede la definizione di una cornice autorizzativa e tecnica per l’utilizzo di mezzi civili subacquei, la realizzazione e manutenzione di infrastrutture sottomarine – quali cavi, condotte e installazioni energetiche – e per i lavori iperbarici. Vengono indicati precisi requisiti per le imprese, i professionisti e le attrezzature, con criteri per l’iscrizione a registri professionali specifici. Particolare attenzione è riservata ai sistemi di sicurezza per la localizzazione e il recupero degli operatori in immersione, all’impiego di trasponder e capsule di emergenza, nonché alla compatibilità ambientale delle operazioni.

Infrastrutture critiche e prevenzione degli atti ostili

Il disegno di legge introduce misure per la protezione delle infrastrutture strategiche sottomarine – come oleodotti, cavi dati e impianti energetici – da eventuali atti ostili o sabotaggi. Alla luce del crescente valore strategico delle reti sottomarine, il provvedimento prevede azioni di monitoraggio, mappatura, vigilanza attiva e cooperazione tra le forze militari e civili, al fine di garantire la resilienza e l’integrità di tali asset. L’ASAS sarà il soggetto incaricato di coordinare le attività di prevenzione, in stretta sinergia con Marina Militare, Guardia Costiera e altri organi di sicurezza nazionale.

Impatti per operatori e imprese del settore

L’adozione di questa normativa comporterà cambiamenti significativi per le imprese del comparto. Sarà necessario adeguare i sistemi operativi e i requisiti formativi del personale, ottemperare agli standard minimi previsti e ottenere le autorizzazioni necessarie per lo svolgimento delle attività. La regolamentazione porterà anche alla creazione di un registro nazionale degli operatori subacquei, con criteri selettivi per l’accesso e la certificazione. Sebbene ciò implichi oneri organizzativi e formativi, i benefici in termini di sicurezza, riconoscimento professionale e semplificazione operativa saranno rilevanti.

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