Con Circolare ministeriale del 29 marzo 2018, il Ministero dell’Ambiente stabilisce la cessazione della qualifica di rifiuto del CAR FLUFF (CER 191004), fornendo anche alcuni chiarimenti al DM 14 febbraio 2013, n. 22 che stabilisce i criteri specifici da rispettare affinché determinate tipologie di combustibile solido secondario (CSS) cessino di essere qualificate come rifiuto.
L’obiettivo del Ministero è promuovere il recupero del car fluff utilizzandolo per la preparazione del CSS combustibile da impiegare, a determinate condizioni, in sostituzione di combustibili convenzionali.
Il processo di frantumazione è un passaggio cruciale nel trattamento delle auto a fine vita.
Con la triturazione delle carcasse, prima, e la separazione dei materiali tra ferrosi e non ferrosi, poi, l’industria della frantumazione delle automobili innesca un processo virtuoso che contribuisce alla gestione efficiente del veicolo giunto alla fine del suo ciclo di vita. Secondo quanto diffuso da AIRA, l’associazione che in Italia raggruppa tutti i riciclatori di auto, il materiale ferroso proveniente dalle auto a fine vita è un ottimo rottame da inviare alla rifusione e rappresenta oltre il 15% del fabbisogno delle acciaierie italiane; il car fluff, invece, è quella frazione di materiale da avviare allo smaltimento e che attualmente ammonta a circa 600.000 tonnellate annue. Ed è proprio il recupero energetico del fluff che sarà determinante per l’Italia per raggiungere gli obiettivi previsti dalla Direttiva europea sugli End of Life Vehicles.
E’ necessario infatti rendere il processo di smistamento e recupero dei singoli materiali sempre più puro, per migliorare lo standard del car fluff e ridurre al contempo il materiale di scarto da destinare in discarica.
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