La pubblicazione delle norme UNI recentemente aggiornate ha ampliato e formalizzato il panorama dei soggetti coinvolti nella security aziendale. In particolare, la nuova UNI 11925:2023 e la 11926:2023, insieme alla norma esistente UNI 10459, definiscono ruoli, competenze, responsabilità e formativi per operatori ausiliari, security manager, guardie giurate e investigatori privati.
Security manager: ruoli e competenze
La norma UNI 10459:2017, in fase di revisione, delinea tre livelli professionali: security expert, security manager e senior security manager. Tali figure sono incaricate di progettare, coordinare, controllare e adeguare l’architettura di security aziendale, adattandosi al contesto operativo, ad esempio museale o sanitario, richiedendo competenze specifiche per ciascun ambito.
Guardie particolari giurate
Gli istituti di vigilanza impiegano le guardie particolari giurate, regolamentate dal T.U.L.P.S. (artt. 133, 134, 138) e dalla norma UNI 10892:2022. Queste figure sono già ben normate e stabili, con uno standard professionale uniforme.
Operatori ausiliari: assistente, coordinatore, responsabile
Le nuove normative, UNI 11925:2023 e UNI 11926:2023, definiscono tre profili per gli operatori ausiliari:
- assistente – addetti al primo accoglimento e sorveglianza con formazione obbligatoria di 30 ore;
- coordinatore – figure intermedie di supervisione con 30 ore di formazione;
- responsabile – ruolo gestionale, con almeno 60 ore di formazione.
La norma 11926 definisce inoltre i servizi erogabili e la necessità di un manuale delle procedure condiviso.
Questi profili sono già adottati in capitolati di appalto, tutelando appaltante e appaltatore.
Investigatori privati: autorizzazioni e limiti
Gli investigatori privati operano secondo il T.U.L.P.S. (art. 134) e richiedono autorizzazione rilasciata dal Prefetto. Possono svolgere indagini su comportamenti illeciti, infedeltà coniugali e verifiche commerciali e patrimoniali. L’autorizzazione vale solo in Italia, rendendo complicata l’attività all’estero.
L’importanza della formazione e normazione
L’aggiornamento delle norme UNI ha introdotto formazione mirata, con ore minime per ogni profilo, e un rigore organizzativo superiore grazie ai manuali operativi. Tali standard promuovono qualità, chiarezza dei ruoli e adeguatezza dei servizi.
Impatti sul mercato e sui contratti
L’inclusione chiara dei profili definiti dalle norme UNI nei bandi d’appalto favorisce:
- trasparenza nelle competenze richieste;
- rafforzamento della professionalità degli operatori;
- conformità legale nelle attività di security;
- valorizzazione del contratto e dell’offerta formativa interna.
Le norme UNI 10459, UNI 10892, UNI 11925 e 11926 ridefiniscono in modo strutturato i profili professionali coinvolti nella security aziendale. Dall’assistente al responsabile, dalla guardia giurata all’investigatore privato, ciascuno ha compiti, formazione e responsabilità chiari e distinti. Al centro di questo sistema vi è il security manager, che coordina le figure, definisce le prestazioni contrattuali e garantisce efficienza e conformità normativa.
Integrazione e coordinamento dei profili
All’interno dell’organizzazione aziendale, il security manager ha la responsabilità di:
- individuare quali figure coinvolgere;
- definire competenze e responsabilità con precisione;
- elaborare capitolati d’appalto dettagliati;
- verificare la conformità contrattuale e operativa delle prestazioni rese.