Pubblicato uno studio che ha esaminato l’incidenza di mortalità del cancro per i tecnologi radiologici statunitensi che eseguono procedure di medicina nucleare.
In effetti i tecnologi radiologici sono esposti a dosi di radiazioni più elevate rispetto alla maggior parte delle altre professioni: lo scopo dello studio è stato quello di stimare il rischio di cancro in relazione alla storia lavorativa, alle procedure eseguite e alle pratiche di radioprotezione.
Il campione analizzato è di 72.755 tecnologi radiologi che hanno completato un questionario tra 2003 e 2005 e che sono stati seguiti per monitorare la mortalità per cancro fino al 31 dicembre 2012. Nell’analisi sono stati usati modelli multivariabili per stimare l’incidenza e la mortalità totale del cancro in base alle diverse procedure di medicina nucleare eseguite, alla frequenza di esecuzione di procedure diagnostiche o terapeutiche e all’esistenza di specifiche misure di protezione dalle radiazioni durante un decennio.
Durante il periodo di follow-up (media = 7,5 anni), sono stati segnalati 960 tumori incidenti e 425 decessi per cancro tra i 22.360 tecnici che hanno lavorato con procedure di medicina nucleare.
Non è stato osservato un aumento del rischio di incidenza del cancro (HR 0,96, IC 95% 0,89-1,04) o morte (HR 1,05, IC 95% 0,93-1,19) tra i lavoratori che hanno mai eseguito procedure di medicina nucleare.
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