Il Quarto rapporto Clean Air Outlook, pubblicato dalla Commissione Europea il 3 marzo 2025, valuta i progressi degli Stati membri nel ridurre le emissioni atmosferiche in conformità con la Direttiva (UE) 2016/2284 (NEC) e il Piano d’Azione per l’Inquinamento Zero. Il rapporto analizza le prospettive di raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni entro il 2030, considerando anche le interazioni tra politiche climatiche, energetiche e di qualità dell’aria.
Emissioni in calo, ma l’ammoniaca resta una criticità
Negli ultimi due decenni, l’UE ha ottenuto significative riduzioni nelle emissioni di quattro principali inquinanti atmosferici:
- Ossidi di azoto (NOx)
- Composti organici volatili non metanici (COVNM)
- Anidride solforosa (SO₂)
- Particolato fine (PM2.5)
Tuttavia, le emissioni di ammoniaca (NH₃), principalmente derivanti dall’agricoltura intensiva, non mostrano una tendenza al ribasso e, in alcuni Stati membri, sono addirittura aumentate. L’ammoniaca contribuisce all’eutrofizzazione degli ecosistemi acquatici e alla formazione di particolato fine, con impatti negativi sulla salute umana e sull’ambiente.
Stati membri: chi è in linea con gli obiettivi e chi no
Secondo il rapporto, solo quattro Stati membri—Estonia, Finlandia, Grecia e Italia—sono attualmente sulla buona strada per raggiungere tutti gli obiettivi di riduzione delle emissioni entro il 2030.
Gli altri 23 Stati membri necessitano di ulteriori misure, in particolare per ridurre le emissioni di ammoniaca e PM2.5.
Implicazioni pratiche per aziende e territori
Le imprese, soprattutto nel settore agricolo, devono adottare pratiche più sostenibili per ridurre le emissioni di ammoniaca, come la gestione efficiente dei fertilizzanti e dei reflui zootecnici. Le autorità locali e regionali sono chiamate a implementare politiche efficaci per migliorare la qualità dell’aria, anche attraverso l’adozione di tecnologie pulite e la promozione di comportamenti sostenibili tra i cittadini.