Asfissia sul lavoro: rischi e misure per tutelare i lavoratori

Asfissia sul lavoro: rischi e misure per tutelare i lavoratori

L’asfissia negli ambienti di lavoro è un rischio grave che viene regolamentato soprattutto dal Dlgs 81/2008, che prescrive misure preventive nei casi di attività in spazi confinati o sospetti di inquinamento. La normativa impone la valutazione dei rischi, la predisposizione di procedure operative sicure, la formazione specifica per gli operatori e l’utilizzo di attrezzature e dispositivi di protezione appropriati per garantire la salubrità dell’aria respirabile e la disponibilità di vie di fuga adeguate.

Atmosfere asfissianti e scenari tipici nei casi reali

Tra gli scenari che più frequentemente portano ad incidente mortale per asfissia vi sono operazioni in autocisterne, vasche o recipienti chiusi in cui rimangono gas, vapori o residui inquinanti. In alcuni casi l’operatore entra per effettuare pulizie, manutenzioni o bonifiche in recipienti che non sono stati sufficientemente ventilati o privati di residui tossici, oppure dove il livello di ossigeno è diminuito a causa della presenza di gas come idrogeno solforato, anidride carbonica o altri gas pesanti rispetto all’aria. Spesso emerge che l’uso corretto dei dispositivi come autorespiratori o maschere facciali complete non è garantito, oppure che l’accesso al recipiente è avvenuto senza permessi o senza un’adeguata autorizzazione interna.

Obblighi operativi, formazione e prevenzione per imprese e lavoratori

Imprese devono predisporre procedure scritte che regolano l’ingresso in spazi confinati o sospetti, includendo valutazione preliminare dell’atmosfera interna, ventilazione, monitoraggio di ossigeno e gas pericolosi. È fondamentale che operatori siano addestrati a riconoscere segnali di pericolo come odori anormali, sintomi fisici d’inaspettata stanchezza o difficoltà respiratorie. Devono essere messi a disposizione DPI appropriati, quali autorespiratori, maschere con filtro per gas specifici, insieme a sistemi di comunicazione e sorveglianza tra chi entra e chi resta all’esterno. È necessario anche nominare persone responsabili del permesso di accesso, verificare che le strutture siano in buone condizioni e che sia presente un piano di emergenza per il recupero immediato in caso d’infortunio.

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