Nel contesto odierno la salute e sicurezza sul lavoro (SSL) si confronta con un’insorgenza crescente di rischi emergenti. Il Dlgs 81/08 rimane il riferimento principale e richiede alla figura del datore di lavoro e ai servizi di prevenzione un aggiornamento continuo della valutazione dei rischi.
I nuovi scenari derivano dalla digitalizzazione, dalla diffusione del lavoro ibrido e remoto, e dalle mutate condizioni ambientali correlate ai cambiamenti climatici. In particolare, l’introduzione massiva di tecnologie e l’aumento dell’isolamento lavorativo richiedono un’attenzione specifica ai fattori psicosociali, mentre eventi meteorologici estremi, stress termico e qualità dell’aria ambientale accrescono le responsabilità nella gestione della sicurezza fisica in azienda.
Novità nei rischi emergenti: digitalizzazione, clima e organizzazione
Le principali novità riguardano tre direttrici: la tecnologia applicata al lavoro, l’impatto ambientale e il cambiamento dell’organizzazione del lavoro. La digitalizzazione porta con sé un ritmo lavorativo accelerato, modalità di supervisione e monitoraggio più intense, e in certi casi isolamento e sovraccarico psicofisico. Parallelamente, il cambiamento climatico determina per una quota significativa di lavoratori l’esposizione a caldo estremo, scarsa ventilazione, peggioramento della qualità dell’aria o fenomeni meteorologici intensi.
In termini di organizzazione, modelli come lo smart working, la rotazione dei compiti e l’orario flessibile emergono come leve decisive per attenuare tali rischi. La gestione integrata dei rischi emergenti richiede non solo l’adeguamento del documento di valutazione dei rischi, ma anche la promozione di una cultura aziendale che includa il benessere mentale e la partecipazione attiva dei lavoratori.
Implicazioni pratiche per imprese e lavoratori: obblighi, opportunità e prevenzione
Per le imprese significa attivare misure preventive ad hoc: formazione specifica sui fattori psicosociali, supporto psicologico, organizzazione del lavoro orientata alla flessibilità e alla rotazione, interventi ambientali come sistemi di raffrescamento, isolamento termico e ventilazione, oltre a controlli periodici della qualità dell’aria.
Dal punto di vista normativo, va verificata la conformità con gli obblighi del Dlgs 81/08, con la partecipazione dei lavoratori e con la tutela dei dati personali in presenza di sistemi di monitoraggio digitale.
Per i lavoratori l’opportunità risiede in ambienti più consapevoli e attenti alla salute integrata; il rischio è che senza un’efficace governance questi nuovi scenari aumentino esposizione allo stress, ansia, condizioni di lavoro peggiorate o problemi di salute correlati al clima. È quindi fondamentale che il consulente del lavoro e il tecnico della sicurezza attivino un approccio proattivo: la valutazione aggiornata, la pianificazione interna delle misure e la comunicazione trasparente sono elementi chiave per trasformare l’obbligo normativo in un vantaggio competitivo e di tutela per l’intera organizzazione.


