La protezione dei lavoratori dall’esposizione a sostanze a rischio cancerogeno è regolamentata a livello europeo dalla Direttiva 2004/37/CE, nota come Direttiva Cancerogeni e Mutageni (CMD). Questa direttiva impone ai datori di lavoro l’obbligo di valutare e gestire i rischi derivanti dall’esposizione a sostanze cancerogene e mutagene, adottando misure preventive adeguate. Inoltre, il Regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP) stabilisce criteri per la classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze chimiche, contribuendo a identificare e comunicare i pericoli associati.
Principali risultati dell’indagine EU-OSHA sul rischio cancerogeno nel settore sanitario
In occasione della Settimana Europea contro il Cancro (25-31 maggio 2025), l’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro (EU-OSHA) ha pubblicato una relazione dettagliata sull’esposizione degli operatori sanitari a fattori di rischio cancerogeno.
L’indagine, condotta nel 2023, ha coinvolto 24.402 lavoratori in sei Stati membri dell’UE: Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Ungheria e Finlandia. Di questi, 3.041 erano impiegati nel settore dell’assistenza sanitaria e sociale (HeSCare).
I dati raccolti evidenziano che:
- Il 29,5% dei lavoratori nel settore HeSCare è stato esposto ad almeno uno dei 24 fattori di rischio cancerogeno nella settimana precedente l’intervista;
- Il 7,8% ha riferito un’esposizione a due o più fattori di rischio nello stesso periodo.
Le esposizioni più comuni tra gli operatori sanitari riguardano:
- Radiazioni ionizzanti (7,4%);
- Emissioni di gas di scarico dei motori diesel (6,2%);
- Radiazioni ultraviolette (UV) solari (6,1%);
- Formaldeide (5,2%);
- Benzene (4,8%).
Particolarmente preoccupanti sono le esposizioni ad alti livelli di:
- Ossido di etilene (55,2% dei lavoratori esposti a un livello elevato);
- Formaldeide (43,7% dei lavoratori esposti a un livello elevato).
Implicazioni per aziende e lavoratori del settore saniario
I risultati dell’indagine sottolineano l’urgenza di rafforzare le misure di prevenzione e protezione nel settore sanitario. Le aziende devono:
- Aggiornare le valutazioni dei rischi, tenendo conto delle esposizioni multiple e delle sostanze ad alto rischio identificate;
- Implementare misure tecniche e organizzative per ridurre l’esposizione, come l’uso di dispositivi di protezione individuale (DPI) adeguati e la rotazione del personale in aree ad alto rischio;
- Promuovere la formazione continua del personale sui rischi specifici e sulle corrette procedure di sicurezza.
Per i lavoratori, è fondamentale:
- Essere consapevoli dei rischi associati alle proprie mansioni e delle misure preventive disponibili;
- Segnalare tempestivamente eventuali situazioni di rischio o esposizioni accidentali;
- Partecipare attivamente ai programmi di formazione e aggiornamento sulla sicurezza.