La realizzazione di scavi per opere di fondazione o per la posa di impianti interrati rappresenta una delle fasi più critiche nel contesto dei cantieri temporanei o mobili. La normativa sulla sicurezza, in particolare il DLgs 81/2008, impone precisi obblighi per garantire la stabilità del terreno e la protezione dei lavoratori. È necessario affrontare queste attività con un approccio tecnico e pianificato, partendo da una corretta valutazione del terreno e dei rischi connessi alla profondità e alla conformazione dello scavo.
Tipologie di scavo e peculiarità operative
Gli scavi per fondazioni si distinguono per larghezze rilevanti e pareti verticali, spesso in assenza di percorsi di fuga rapidi. In questi contesti, il drenaggio può risultare difficoltoso, specialmente in presenza di acqua di falda o piogge intense. Gli scavi per servizi interrati, invece, hanno generalmente sezioni più contenute ma si sviluppano in lunghezza, con vincoli maggiori legati allo spazio operativo e alla necessità di garantire continuità nei lavori. In entrambi i casi, la gestione della sicurezza deve essere affrontata con strumenti e soluzioni progettuali idonei.
I rischi principali: cedimenti e cadute accidentali
Due sono i pericoli maggiormente ricorrenti durante le attività di scavo: il rischio di franamento dei fronti e quello di caduta all’interno delle trincee. Il cedimento del terreno può essere causato da vibrazioni, piogge, eccesso di materiali sul ciglio dello scavo o condizioni geotecniche non adeguatamente valutate. Le cadute, invece, possono avvenire per disattenzione, mancanza di parapetti o scarsa visibilità, e coinvolgere sia operatori sia persone esterne.
Questi eventi possono provocare infortuni gravi o mortali, rendendo indispensabile l’adozione di misure collettive di protezione già in fase di progettazione del cantiere.
Armature e protezioni per garantire la stabilità
L’utilizzo di armature di sostegno è obbligatorio negli scavi profondi o in quelli con pareti verticali non inclinate. Le strutture di contenimento devono essere ancorate correttamente, aderire al terreno e resistere alle sollecitazioni meccaniche e ai carichi accidentali. In caso di trincee profonde oltre 1,50 metri, la presenza di armature è un requisito minimo inderogabile.
Oltre alle armature, è necessario installare parapetti nei punti esposti a rischio caduta. Questi devono avere un’altezza minima di un metro, essere resistenti e dotati di tavola fermapiede. Passerelle e rampe d’accesso agli scavi devono rispettare dimensioni minime e criteri di stabilità, per consentire il transito sicuro degli operatori e dei mezzi.
Condizioni ambientali che aumentano il livello di rischio
Le condizioni climatiche e ambientali possono modificare drasticamente il comportamento del terreno. L’umidità, la presenza di acqua nel fondo dello scavo, il gelo e le piogge improvvise rendono instabili le pareti e incrementano il rischio di smottamenti. È pertanto necessario prevedere sistemi di drenaggio, pompe per l’emungimento e, se richiesto, barriere per impedire l’ingresso dell’acqua.
In presenza di terreni disomogenei o instabili, è obbligatorio intensificare i controlli tecnici e rivedere le misure di protezione. Gli operatori devono essere informati tempestivamente sulle variazioni ambientali che possono influenzare la sicurezza del lavoro in trincea.
Il DVR e la gestione documentale degli scavi
Il Documento di Valutazione dei Rischi deve contenere una sezione dedicata agli scavi. Questa parte deve riportare le caratteristiche del terreno, la profondità e la tipologia dello scavo, le attrezzature utilizzate, i rischi presenti e le misure adottate per prevenirli. Ogni modifica sostanziale alle condizioni di scavo, come un cambiamento del tracciato, della profondità o delle caratteristiche del suolo, impone un aggiornamento puntuale del DVR.
Inoltre, il documento deve contenere indicazioni chiare sulla gestione delle emergenze e sull’eventuale utilizzo di dispositivi di allarme o comunicazione in caso di crollo.
Ruoli e responsabilità in fase esecutiva
Il rispetto delle regole tecniche negli scavi è una responsabilità condivisa. Il datore di lavoro, il coordinatore per la sicurezza e i tecnici progettisti devono operare in sinergia, garantendo la corretta progettazione e realizzazione delle opere. I preposti e gli operatori devono essere formati e vigilare sull’integrità delle protezioni.
La mancata adozione delle misure minime previste dalla normativa può comportare sanzioni amministrative e penali. Le imprese esecutrici sono tenute a garantire che le operazioni di scavo siano svolte solo dopo aver attuato tutte le misure necessarie alla prevenzione dei rischi.