In base all’ordinamento vigente, l’art. 19 del Dlgs 81/2008 attribuisce al preposto il compito di garantire la corretta esecuzione delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza, vigilando sul rispetto delle regole da parte dei lavoratori.
La recente pronuncia della cassazione penale n. 14443/2025, resa pubblica in aprile, precisa che il preposto risponde penalmente qualora, pur consapevole di situazioni di rischio note, non segnali tempestivamente ai livelli aziendali le carenze strutturali o operative che dovrebbero essere rette dal datore di lavoro.
Funzioni del preposto e obbligo di segnalazione
Secondo la sentenza n. 14443/2025, il ruolo del preposto include non solo la vigilanza attiva, ma anche l’obbligo di segnalare al datore di lavoro o al dirigente ogni condizione di pericolo di cui venga a conoscenza nell’esercizio della sua funzione. Se il preposto è al corrente di anomalie nelle attrezzature, carenze nei sistemi di protezione o inadeguatezze organizzative, la sua omissione nel riferirle costituisce colpa autonoma. In tal caso la responsabilità non può essere esclusa mediante la semplice nomina della figura: l’azione di segnalazione tempestiva è parte integrante delle sue attribuzioni e la mancata attivazione verso i vertici aziendali configura omissione sanzionabile.
implicazioni pratiche per imprese e lavoratori
Dal punto di vista aziendale, la pronuncia rafforza l’esigenza che la previsione del preposto sia accompagnata da procedure chiare e tracciabili per la raccolta e l’inoltro delle segnalazioni.
Le imprese devono garantire che ogni indicazione ricevuta dal preposto sia presa in carico, valutata e gestita tramite aggiornamenti del documento di valutazione dei rischi e interventi correttivi.
Per i preposti, diventa imprescindibile acquisire formazione adeguata a riconoscere situazioni di pericolo e assumere tempestivamente l’iniziativa di comunicazione. Per i lavoratori, il rafforzamento del dovere di segnalazione crea un livello aggiuntivo di tutela: condizioni non conformi non dovranno più restare latenti, fintanto che il preposto ne venga a conoscenza. Nel complesso la pronuncia contribuisce a chiarire l’equilibrio tra le responsabilità del preposto e la titolarità ultima della vigilanza in capo al datore di lavoro.