Agricoltura sicura: rischi, obblighi e formazione mirata

Agricoltura sicura: rischi, obblighi e formazione mirata

La normativa di riferimento in materia di salute e sicurezza sul lavoro in agricoltura è il DLgs 81/2008, che disciplina in modo puntuale le responsabilità dei datori di lavoro, dei lavoratori autonomi e dei coltivatori diretti. 

Inoltre, la normativa ha esteso a tutte le aziende agricole, indipendentemente dal numero di lavoratori impiegati, l’obbligo di redigere il DVR, eliminando la precedente possibilità di autocertificazione per le imprese con meno di 10 dipendenti. Sono previste semplificazioni documentali unicamente per l’impiego di lavoratori stagionali per periodi inferiori a 50 giornate all’anno.

I principali rischi del comparto agricolo

Il settore agricolo è tra i più esposti a pericoli concreti che riguardano sia la salute dei lavoratori sia l’incolumità fisica, con tassi di infortuni e malattie professionali superiori alla media di altri settori. Tra i rischi più significativi:

Movimentazione manuale dei carichi: sollevamento, spinta e trasporto di materiali pesanti sono attività quotidiane in agricoltura. Senza adeguate misure preventive, aumentano notevolmente i disturbi muscolo-scheletrici, specie alla colonna vertebrale.

Esposizione al rumore: trattori, motoseghe e altre attrezzature producono rumori di forte intensità. Senza protezioni idonee, si rischiano danni uditivi permanenti.

Uso di sostanze chimiche: fertilizzanti, pesticidi e diserbanti comportano un’esposizione costante a rischi chimici e biologici. È obbligatorio predisporre procedure sicure, fornire DPI e assicurare una formazione specifica.

Attrezzature e ribaltamento dei mezzi: l’utilizzo di trattori e macchine agricole è tra le principali cause di infortunio mortale, spesso per ribaltamento. Per questo, è obbligatorio dotare i mezzi di strutture di protezione come le ROPS (Roll-Over Protective Structures) e utilizzare le cinture di sicurezza.

Formazione obbligatoria e aggiornamento delle competenze

La normativa prevede specifici percorsi formativi per garantire una gestione efficace della sicurezza in agricoltura. Tra i principali obblighi:

  • Formazione base sulla sicurezza per tutti i lavoratori, con focus sui rischi del comparto agricolo.
  • Formazione specifica per l’utilizzo di macchine agricole, obbligatoria per la guida dei trattori e rinnovabile ogni cinque anni.
  • Corso per l’uso di prodotti fitosanitari, che include nozioni tecniche e di protezione ambientale.
  • Formazione per addetti al primo soccorso e alla prevenzione incendi, indispensabile anche per piccole aziende.
  • Formazione per RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione), obbligatoria se il datore di lavoro assume direttamente il ruolo.
  • Formazione per RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza), che deve conoscere i rischi specifici del settore.

Tutti i corsi devono essere svolti secondo gli standard previsti dalla legge, con aggiornamenti periodici per garantire l’efficacia della formazione nel tempo.

Impatti operativi per le aziende agricole

Le imprese del comparto devono oggi affrontare la sicurezza come un vero e proprio investimento organizzativo e culturale:

  • È necessario redigere un DVR completo, che analizzi tutti i rischi specifici, compresi quelli stagionali e ambientali.
  • L’acquisto e l’uso di DPI deve essere sistematico, documentato e aggiornato in base alle attività svolte.
  • Le attrezzature devono essere controllate, revisionate e conformi alla normativa, con istruzioni d’uso accessibili.
  • L’aggiornamento formativo rappresenta uno strumento strategico per evitare infortuni, migliorare la produttività e ridurre le responsabilità civili e penali del datore di lavoro.

La sicurezza in agricoltura non è solo un obbligo normativo, ma anche un requisito essenziale per la sostenibilità e la professionalità delle imprese del settore.

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