Medicina Nucleare

Sicurezza nella diagnostica e terapia medico-nucleare: linee guida per la progettazione di ambienti sicuri

La progettazione e la gestione degli ambienti dedicati alla medicina nucleare devono conformarsi al Decreto Legislativo 31 luglio 2020, n. 101, che recepisce la direttiva 2013/59/Euratom. Questo decreto stabilisce norme fondamentali di sicurezza per la protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, abrogando e riordinando la normativa precedente, tra cui il D.Lgs. 230/1995 e il D.Lgs. 187/2000.

Principali novità e indicazioni operative

Un documento elaborato dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (DIMEILA) dell’INAIL fornisce indicazioni operative aggiornate per la progettazione di ambienti dedicati alla manipolazione di sorgenti non sigillate e alla produzione di radiofarmaci, con l’obiettivo di garantire la conformità al D.Lgs. 101/2020.

Classificazione del rischio radiologico

La progettazione di un’unità operativa di medicina nucleare deve considerare il grado di rischio associato ai radionuclidi utilizzati. La pubblicazione 57 dell’International Commission on Radiological Protection (ICRP) introduce il concetto di “attività pesata”, definita come la massima attività che può essere istantaneamente presente in un’area di lavoro, pesata per due fattori che dipendono rispettivamente dall’isotopo impiegato e dal tipo di operazione svolta.

Disposizione dei locali e zone di lavoro

La disposizione dei locali è fondamentale per confinare adeguatamente i luoghi di lavoro in cui sono manipolate sostanze radioattive, prevenendo la dispersione della contaminazione ambientale e il rischio di contaminazione interna. È essenziale prevedere:

  • Zone calde, fredde e zone filtro per garantire la separazione tra le diverse aree operative.
  • Accessibilità per tubazioni e canali, contrassegnati per distinguere quelli dedicati al trasporto di materiale radioattivo.
  • Sistemi facilmente removibili per l’occultamento dei cablaggi.
  • Dimensioni adeguate delle sale per facilitare le operazioni di manutenzione e sostituzione delle apparecchiature.

Terapia medico-nucleare

La terapia medico-nucleare, o radiometabolica, mira a ottenere un adeguato controllo della malattia tramite la somministrazione di radiofarmaci, sfruttando la mortalità cellulare a seguito dell’interazione con radiazioni ionizzanti. Le patologie più frequentemente trattate sono di origine neoplastica, ma vi sono anche applicazioni per patologie benigne, come l’ipertiroidismo non più controllabile farmacologicamente.

Diagnostica medico-nucleare

Nella diagnostica medico-nucleare, i radionuclidi utilizzati emettono radiazione gamma di energia adeguata per effettuare imaging scintigrafico. È fondamentale garantire che la qualità delle immagini sia compatibile con le necessità cliniche, somministrando al paziente la minima quantità possibile di radiofarmaco.

Implicazioni pratiche per aziende e lavoratori

I vantaggi

  • Miglioramento della sicurezza per il personale sanitario e i pazienti attraverso la conformità alle normative vigenti.
  • Ottimizzazione delle procedure diagnostiche e terapeutiche grazie a una progettazione adeguata degli ambienti.
  • Riduzione del rischio di contaminazione ambientale e interna mediante la corretta disposizione dei locali e l’adozione di misure di radioprotezione.

I rischi

  • Possibili esposizioni accidentali alle radiazioni ionizzanti in caso di inadeguata progettazione o gestione degli ambienti.
  • Necessità di formazione continua per il personale sanitario per garantire l’adozione delle migliori pratiche di sicurezza.

Le conseguenze

  • Le strutture sanitarie devono investire nella progettazione e nella manutenzione degli ambienti dedicati alla medicina nucleare per garantire la sicurezza e la conformità normativa.

È essenziale implementare programmi di formazione e aggiornamento per il personale sanitario coinvolto nelle attività di medicina nucleare.

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