Sicurezza soppalchi metallici: rischi e obblighi di legge

Sicurezza soppalchi metallici: rischi e obblighi di legge

I soppalchi metallici rappresentano una soluzione logistica diffusa per ottimizzare gli spazi industriali, ma la loro realizzazione e il loro utilizzo devono sottostare a rigorosi requisiti normativi per garantire l’incolumità dei lavoratori.

Il Dlgs 81/2008, inquadra queste strutture nell’ambito dei luoghi di lavoro, imponendo all’articolo 15 e nell’Allegato IV specifici obblighi di stabilità, solidità e protezione contro le cadute dall’alto. Nonostante vengano talvolta erroneamente considerati semplici arredi o scaffalature giganti, dal punto di vista tecnico e giuridico sono vere e proprie opere strutturali che modificano l’assetto dell’edificio e i carichi agenti sulle fondazioni. Pertanto, la loro installazione richiede non solo una valutazione dei rischi puntuale ai sensi dell’articolo 28, ma anche il rispetto delle norme tecniche per le costruzioni (ntc 2018) e la verifica dell’idoneità statica del pavimento sottostante, un aspetto spesso trascurata che può portare a cedimenti strutturali con conseguenze drammatiche per il personale operante al di sopra e al di sotto della struttura.

Analisi degli incidenti con i soppalchi metallici

L’analisi delle dinamiche infortunistiche legate ai soppalchi metallici evidenzia una ricorrenza preoccupante di errori progettuali e gestionali, spesso frutto di improvvisazione, acquisti incauti o di modifiche arbitrarie intervenute nel tempo senza il supporto di un tecnico abilitato. I casi reali mostrano come il crollo strutturale improvviso sia frequentemente causato dal superamento dei limiti di carico massimo ammissibile, un dato tecnico che raramente viene comunicato in modo chiaro agli operatori di magazzino o che viene ignorato per pressanti esigenze produttive. Altre criticità emergono nella fase di montaggio, dove l’assenza di controventature adeguate o l’utilizzo di componentistica di fissaggio non certificata compromettono la stabilità dell’intera opera. Inoltre, un fattore di rischio determinante è rappresentato dalla mancanza di protezioni perimetrali idonee: l’assenza di parapetti conformi con fascia arresta-piede o la rimozione temporanea di cancelli per facilitare il carico e scarico merci, senza l’adozione di misure compensative, trasforma il soppalco in una trappola, esponendo i lavoratori al rischio di caduta nel vuoto da quote significative.

Misure di prevenzione tecnica e verifiche periodiche

Per mitigare questi rischi e assicurare la conformità normativa, è indispensabile adottare un protocollo di gestione rigoroso che parta dalla corretta progettazione e arrivi alla manutenzione programmata. Il datore di lavoro deve garantire che su ogni accesso alla struttura sia apposta una cartellonistica ben visibile e indelebile che indichi la portata massima per metro quadro (kg/mq), vietando tassativamente il sovraccarico concentrato. Le aree destinate al carico e scarico dei materiali devono essere dotate di cancelli di sicurezza a ribalta o scorrevoli, progettati per garantire la continuità della protezione contro le cadute (il cosiddetto “parapetto sempre chiuso” verso l’operatore). È altresì fondamentale programmare ispezioni periodiche, sia visive che strumentali, per verificare l’integrità dei bulloni, l’assenza di deformazioni plastiche nelle travi portanti e la stabilità del piano di calpestio. Qualsiasi modifica alla destinazione d’uso o alla configurazione geometrica del soppalco deve essere preceduta da una nuova verifica strutturale, aggiornando di conseguenza il documento di valutazione dei rischi e le procedure di emergenza.

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