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Sicurezza sul lavoro, Capobianco il 20 maggio a Palazzo Chigi: “Attestati ‘facili’ sono minaccia”

Martedì 20 maggio, il presidente di Conflavoro, Roberto Capobianco, parteciperà a un incontro a Palazzo Chigi tra il Governo e le principali associazioni di categoria per discutere di salute e sicurezza sul lavoro. In questa sede, Conflavoro presenterà le proprie proposte per incentivare la diffusione di buone pratiche di prevenzione nelle aziende, focalizzandosi anche sul pericoloso fenomeno degli attestati ‘facili’, una vera e propria minaccia alla sicurezza dei lavoratori, che contribuisce alla costanza delle oltre mille mille morti l’anno in Italia legate alla carenza di sicurezza sul luogo di lavoro.

I rischi per la sicurezza sul lavoro

Gli attestati ‘facili’ sono certificazioni che vengono rilasciate senza che i lavoratori abbiano realmente acquisito le competenze necessarie per operare in sicurezza. Sono, a tutti gli effetti, attestati falsi perché i corsi correlati, spesso, risultano addirittura inesistenti e in ogni caso, anche se erogati, non rispettano in alcun modo le normative e le best practices stabilite dalla legge, mettendo così a rischio la sicurezza dei lavoratori.

Il fenomeno degli attestati ‘facili’ non riguarda solo la parte che eroga la formazione, ma coinvolge anche le imprese che scelgono di accettare corsi che non soddisfano i requisiti di legge. Le conseguenze di questa pratica sono devastanti e il lavoratore risulta essere la parte più vulnerabile: senza una formazione adeguata, infatti, si espone a un rischio maggiore di infortuni e incidenti.

Un danno anche per imprese e collettività

“Non solo i soggetti che rilasciano attestati ‘facili’, falsi, compiono uno scempio – spiega Roberto Capobianco – ma anche le imprese che decidono di accettare corsi di formazione dai contenuti inadeguati o del tutto inesistenti commettono un grave errore. Non solo mettono a rischio la vita dei propri dipendenti, ma espongono se stesse a danni economici, legali e reputazionali. In caso di infortunio, infatti, sarà impossibile giustificare l’adozione di corsi di sicurezza che non rispettano gli standard previsti dalla normativa vigente. Le conseguenze per le imprese conniventi potrebbero essere devastanti, a partire dalle pesanti sanzioni previste”.

Capobianco: “La formazione non è mai una formalità”

“Ma prima di tutto – evidenzia il presidente di Conflavoro – la sicurezza sul lavoro è una responsabilità morale verso chi ogni giorno mette la propria vita e la propria salute nelle mani dell’azienda. Verso chi esce di casa e rischia di tornarvi infortunato o, purtroppo, non di tornarvi affatto. L’attestato di formazione deve rappresentare una garanzia di competenza e preparazione, non una semplice formalità. Quando questo viene falsato, il rischio non riguarda solo l’individuo, ma tutta la collettività. Un ambiente di lavoro insicuro è un pericolo per tutti, dai colleghi ai familiari del lavoratore”.

“La sicurezza sul lavoro non è una formalità, è una cultura che va assimilata fin da giovani, ancora prima di entrare nel mercato. La prevenzione non deve mai essere messa in secondo piano, ma deve essere considerata una priorità assoluta per tutti gli attori coinvolti: imprese, enti di formazione e istituzioni”.

“Conflavoro, da sempre impegnata nella tutela della sicurezza sul lavoro, ritiene che sia fondamentale cambiare rotta, partendo dalla promozione di una cultura della sicurezza che non sia solo formale, ma che venga percepita finalmente come cultura e sappia garantire la reale preparazione dei lavoratori contro ogni rischio. È necessario un intervento deciso da parte delle istituzioni, affinché si ponga fine agli attestati ‘facili’ e vengano promosse solo formazioni qualificate e certificate”, conclude Capobianco.

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