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Sicurezza sul lavoro per assorbire la disoccupazione

Una vasta gamma di professioni eterogenee e trasversali: il settore della sicurezza sul lavoro rappresenta un campo “dinamico” che offre ampie prospettive lavorative. 

Dopo l’incidente avvenuto alla Lamina spa, ritenuta “fabbrica modello”, siamo tornati a pensare a quali siano gli interventi necessari da attuare per prevenire e azzerare il rischio di infortuni sul lavoro. 

E se il problema dell’alto tasso di disoccupazione fosse risolvibile o quanto meno ammortizzabile, rafforzando le risorse mancanti opportune al mantenimento di ambienti di lavoro sani e sicuri?

Il mercato della sicurezza sul lavoro è estremamente ampio e le aziende, così come la pubblica amministrazione, necessitano per legge di figure professionali ben precise che si occupino di sicurezza. Una materia questa poco conosciuta. Eppure è evidente che c’è grande richiesta per una serie di professioni legate alla sicurezza, etichettate a priori come non coinvolgenti o poco accattivanti, mentre in realtà sono dinamiche e molto serie.

 La normativa si adatta a diversi settori: nel privato, come nel pubblico – dalle amministrazioni comunali, alle carceri, ai ministeri, fino alle industrie metalmeccaniche e alle università etc.

In Italia il quadro delle professioni è stato definito solo in tempi recenti, dopo anni di incertezze. È infatti nel 2008 che entra in vigore il “Testo Unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro” 81/08, un testo normativo importante che recepisce una serie di direttive stabilite dalla Comunità Europea.

Per saperne consultare il testo 81/08 in versione integrale clicca qui.

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