I DPC: cosa sono e come garantiscono la sicurezza sul lavoro

Dispositivi di protezione collettiva (DPC): cosa sono e come garantiscono la sicurezza sul lavoro

I dispositivi di protezione collettiva (DPC) sono misure di sicurezza che proteggono un gruppo di lavoratori dai rischi presenti nell’ambiente di lavoro. A differenza dei dispositivi di protezione individuale (DPI), che sono utilizzati da un singolo lavoratore, i DPC agiscono sulla fonte del pericolo, riducendo o eliminando il rischio per tutti coloro che lavorano in un determinato ambiente. Questa differenza rende i DPC particolarmente efficaci, poiché non dipendono dal comportamento individuale dei lavoratori.

Obblighi normativi sui DPC

Il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro stabilisce che la protezione collettiva deve essere preferita rispetto all’uso dei dispositivi di protezione individuale. Questo principio è sancito nell’articolo 15, che sottolinea l’importanza di intervenire sulla causa del rischio (attraverso l’adozione di DPC) prima di ricorrere ai DPI. L’adozione di misure collettive è quindi considerata la soluzione migliore per garantire la sicurezza dei lavoratori in un ambiente di lavoro.

Tipologie di DPC

I dispositivi di protezione collettiva possono essere suddivisi in due categorie principali:

  1. Protezione localizzata: include dispositivi progettati per proteggere i lavoratori in specifiche aree di lavoro o in punti di rischio particolari. Ad esempio, parapetti, reti di sicurezza e linee vita sono utilizzati per prevenire cadute dall’alto.
  2. Protezione generale: riguarda dispositivi che offrono una protezione più ampia, intervenendo su rischi diffusi nell’ambiente di lavoro. Esempi includono cappe di aspirazione per rimuovere fumi e vapori, impianti di messa a terra per evitare scosse elettriche, e sistemi di illuminazione di emergenza per garantire la visibilità in caso di blackout.

Differenza tra DPC e DPI

La principale differenza tra dispositivi di protezione collettiva e dispositivi di protezione individuale è nel loro campo di applicazione. I DPC proteggono collettivamente tutti i lavoratori che si trovano nell’ambiente di lavoro, mentre i DPI sono destinati a proteggere singole persone. Ad esempio, un parapetto che protegge tutti i lavoratori da una caduta è un DPC, mentre un casco indossato da un singolo lavoratore per proteggersi da oggetti che cadono è un DPI. La priorità, secondo la normativa, deve essere data ai DPC, poiché offrono una protezione più efficace a livello collettivo.

Esempi pratici di DPC

Diversi dispositivi rientrano nella categoria dei DPC. In ambito edilizio, l’installazione di parapetti e reti di sicurezza è fondamentale per evitare cadute da altezze. Nei laboratori chimici, le cappe di aspirazione sono essenziali per proteggere i lavoratori dai fumi e vapori tossici. In ambienti industriali, l’adozione di impianti di messa a terra e interruttori differenziali aiuta a prevenire scosse elettriche. Questi esempi dimostrano come i DPC siano essenziali per garantire un ambiente di lavoro sicuro e protetto da rischi comuni.

Conclusione

I dispositivi di protezione collettiva rappresentano una delle misure più efficaci per garantire la sicurezza sul lavoro. La loro applicazione riduce il rischio per tutti i lavoratori, intervenendo direttamente sulla fonte del pericolo. È fondamentale che le aziende adottino questi dispositivi prima di ricorrere ai DPI, e che vengano periodicamente verificate la loro efficacia e la conformità alle normative in vigore. Una gestione attenta e responsabile dei DPC è essenziale per un ambiente di lavoro sicuro e conforme alle leggi sulla sicurezza sul lavoro.

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