La sorveglianza sanitaria costituisce uno dei pilastri fondamentali del sistema di prevenzione previsto dal Dlgs 81/2008, finalizzato a tutelare lo stato di salute dei lavoratori in relazione all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa. L’articolo 41 del Testo Unico disciplina rigorosamente gli obblighi correlati, demandando al medico competente il compito di effettuare le visite mediche preventive, periodiche e straordinarie.
Un ambito di particolare delicatezza riguarda le mansioni che comportano rischi per la sicurezza, l’incolumità e la salute di terzi, per le quali vige il divieto tassativo di assunzione di sostanze alcoliche e psicotrope. Fino ad oggi, la normativa ha operato attraverso controlli programmati o preassuntivi, ma l’evoluzione del contesto lavorativo e la necessità di garantire standard di sicurezza sempre più elevati hanno reso necessario un aggiornamento legislativo per colmare alcune lacune operative, specialmente nella gestione delle emergenze e dei casi sospetti durante l’orario di lavoro.
Novità su sorveglianza sanitaria e controlli mirati
Il Decreto Legge 31 ottobre 2025, n. 159, introduce modifiche sostanziali proprio in materia di accertamenti. La novità più rilevante riguarda la formalizzazione della procedura di controllo in caso di “sospetto di assunzione” di sostanze stupefacenti o psicotrope per i lavoratori addetti a mansioni ad elevato rischio. Il legislatore ha voluto fornire uno strumento giuridico chiaro al datore di lavoro e al medico competente per intervenire tempestivamente qualora vi siano indizi fondati, comportamentali o fisici, che suggeriscano una alterazione dello stato psicofisico del lavoratore durante il servizio. Non si tratta più, dunque, solo di verificare l’assenza di tossicodipendenza in sede di visita periodica, ma di intercettare il rischio nell’immediatezza.
Il Decreto chiarisce le modalità con cui tali accertamenti devono essere richiesti ed eseguiti, garantendo al contempo la dignità della persona e la sicurezza collettiva. Parallelamente, il provvedimento rafforza il concetto di promozione della salute nei luoghi di lavoro, incentivando l’adozione di stili di vita sani e prevenendo le dipendenze non solo attraverso il controllo, ma anche tramite l’educazione e l’informazione.
Obblighi procedurali e gestione del personale
L’entrata in vigore di queste disposizioni impone alle aziende una revisione immediata dei protocolli interni. I datori di lavoro, in collaborazione con il servizio di prevenzione e protezione e il medico competente, devono aggiornare il documento di valutazione dei rischi (DVR) integrando le procedure per la gestione dei casi di sospetta assunzione. È fondamentale definire chi, all’interno dell’organizzazione (solitamente i preposti o i dirigenti), ha la facoltà di segnalare il comportamento anomalo e attivare l’iter di controllo urgente. Questo passaggio è cruciale per evitare abusi o discriminazioni e per garantire la conformità alla normativa sulla privacy.
Inoltre, l’accento posto sulla promozione della salute richiede alle imprese di pianificare interventi formativi specifici, che non si limitino alla conoscenza dei rischi infortunistici, ma che affrontino le tematiche delle dipendenze e del benessere psicofisico. La mancata adozione di queste misure procedurali espone l’azienda non solo a sanzioni amministrative, ma aggrava la responsabilità penale in caso di infortunio causato da un lavoratore sotto l’effetto di sostanze, qualora non siano state attuate le doverose azioni di vigilanza e intervento previste dalle nuove norme.


