UNI 11958:2024, obblighi e sicurezza negli spazi confinati

UNI 11958:2024, obblighi e sicurezza negli spazi confinati

La nuova norma UNI 11958:2024 introduce per la prima volta in Italia una definizione normativa chiara di “ambiente confinato” (o “spazio confinato”) che fino ad oggi mancava nel testo del DLgs 81/2008.

Il documento definisce come tali gli spazi circoscritti, non concepiti per la permanenza continuativa di lavoratori, con accessi limitati e ventilazione insufficiente, dove non è possibile escludere la presenza o lo sviluppo di condizioni pericolose. La norma si applica anche agli “ambienti assimilabili”, ossia quegli spazi non formalmente confinati ma che presentano rischi analoghi, come serbatoi, silos, cisterne, cunicoli e vasche, ampliando così il perimetro operativo di prevenzione obbligatoria.

Obblighi tecnici e passaggi operativi introdotti

La UNI 11958:2024 richiede che il datore di lavoro classifichi e censisca tutti gli ambienti confinati presenti nel ciclo produttivo, mantenendo un elenco aggiornato. Deve essere condotta una valutazione dei rischi che consideri pericoli atmosferici (es. carenza d’ossigeno, gas tossici), fisici (cadute, intrappolamento) e chimici. La norma prescrive la stesura di procedure operative dettagliate, che coprano ogni fase: preparazione, allestimento, lavoro, emergenze e chiusura. L’accesso è consentito solo a personale opportunamente informato, formato e giudicato idoneo. Il testo chiarisce anche ruoli e responsabilità per ciascuna figura coinvolta — lavoratore entrante, attendente, squadra di salvataggio, preposti — al fine di evitare zone grigie nella conduzione delle operazioni.

Contributi pratici e integrazione con normativa vigente

La norma 2024 si integra con il DLgs 81/2008 e il DPR 177/2011: non sostituisce ma completa il quadro giuridico, fornendo criteri tecnici e procedurali che fino ad oggi mancavano. Propone inoltre l’adozione del metodo NIOSH 80-106 per la classificazione delle atmosfere pericolose, basato su ossigeno, gas tossici, LIE (limite inferiore di esplosività) e altri parametri. In definitiva, la norma rafforza l’obbligo di pianificazione, monitoraggio, formazione e controllo continuo per prevenire incidenti in ambienti caratterizzati da rischi elevati.

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