Strage Tyssen: accadeva 10 anni fa

Strage Tyssen: accadeva 10 anni fa

Tra la notte del 5 e del 6 dicembre del 2007, un tubo di olio si rompe, una scintilla e la linea 5 della Thyssenkrupp di Torino si trasforma in un fiume di fuoco. 

Il bilancio è tragico un operaio muore sul colpo, e nei giorni successivi altri sei perdono la vita.

Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò e Giuseppe De Masi.

Un incidente inammissibile per una delle più conosciute acciaierie tedesche. Venne definita così, la “tragedia sul lavoro più grave degli ultimi anni”.

Non mancarono gli interventi istituzionali, che ribadirono quanto la sicurezza sia un bene di tutti e non individuale.  

Si annuncia a partite da quel dramma una stretta sulle norme. Il governo accelera il varo del Testo Unico delle leggi sulla sicurezza sul lavoro, che vede la luce nell’aprile 2008.

Le indagini nel mentre hanno fatto il loro corso e  alla sentenza di primo grado della seconda corte d’assise di Torino Harald Espenhahn viene accusato di omicidio volontario, condannato a 16 anni e mezzo di reclusione. Cosimo Cafueri, responsabile della sicurezza, Giuseppe Salerno, responsabile dello stabilimento di Torino, Gerald Priegnitz e Marco Pucci, membri del comitato esecutivo dell’azienda, sono stati condannati a 13 anni e 6 mesi per omicidio e incendio colposi con colpa cosciente e omissione delle cautele antinfortunistiche. Daniele Moroni, membro del comitato esecutivo dell’azienda, è stato condannato a 10 anni e 10 mesi.

Nello stabilimento della Tyssen vennero accertate condizioni del tutto insufficienti a garantire luoghi di lavoro sani e sicuri. Corsi di formazione mai organizzati, estintori scarichi, telefoni isolati, idranti malfunzionanti, assenza di personale specializzato e turni di lavoro con orari inumani.

Il Testo unico ha cambiato la dimensione della sicurezza sul lavoro, stabilendo adempimenti normativi in grado di regolamentare tutta una serie di condizioni necessarie a garantire la sicurezza dei lavoratori e soprattutto a prevenire situazioni di pericolo. E’, infatti, attraverso la promozione delle buone prassi e la diffusione del valore della cultura della sicurezza che si riducono i rischi.

Ad oggi, dopo dieci anni, il lavoro intrapreso dalla giurisprudenza ha visto crescere un impianto normativo ben strutturato, sebbene ci sia ancora molto da fare in questa direzione.

Per consultare il Testo Unico aggiornato all’ultima revisione clicca qui.

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