La presenza di lavoratori stranieri nei luoghi di lavoro impone un’integrazione delle misure di prevenzione nel DLgs 81/2008. La normativa richiede l’adozione di un “sistema differenziato e funzionalizzato di tutele” per questa categoria, riconoscendo le difficoltà linguistiche e culturali come possibili fattori di rischio.
Valutazione del rischio e specificità dei gruppi vulnerabili
La valutazione dei rischi (art. 17) deve includere le esigenze dei lavoratori stranieri, esposti a fattori come scarsa conoscenza della lingua, bassa percezione del pericolo e culture diverse. Il datore, il RSPP e il medico competente devono considerare queste variabili nel processo di prevenzione per garantire efficacia operativa e tutela reale.
Formazione e informazione: verificare la comprensione
Ai sensi degli articoli 36 e 37, l’informazione e la formazione devono risultare comprensibili e adeguate alle capacità linguistiche dei lavoratori stranieri. In pratica, questo significa:
- Verificare la comprensione della lingua utilizzata.
- Eventualmente erogare corsi di alfabetizzazione in italiano.
- Preferire strumenti comunicativi visivi o pratico-operativi.
- Validare la formazione tramite test di comprensione linguistica.
Ruolo degli interpreti: opportunità e limiti operativi
In alcuni contesti, uno dei lavoratori stranieri può fungere da interprete. Se ciò favorisce l’integrazione, non può sostituirsi alla formazione ufficiale, soprattutto in situazioni emergenziali o di pericolo dove la rapidità e precisione della comunicazione sono fondamentali.
Conseguenze di una formazione inefficace
L’inesistenza o l’inadeguatezza della formazione può generare situazioni di rischio reale, con numeri INAIL alla mano che dimostrano una maggiore incidenza di infortuni tra lavoratori stranieri. In caso di infortunio o controllo ispettivo, inadempienze linguistiche o organizzatve possono determinare sanzioni e responsabilità per l’azienda.
Azioni concrete: dal test alla cultura interculturale
Per garantire sicurezza effettiva, le imprese devono implementare queste misure:
- Sottoporre i lavoratori stranieri a un test linguistico italiano.
- Offrire corsi di alfabetizzazione, se necessario, con verifica finale.
- Erogare la formazione tecnica in forma semplificata e validata.
- Monitorare la reale comprensione attraverso feedback, test e interviste.
Coinvolgere l’RLS e promuovere azioni interculturali e team building per ridurre shock culturale e isolamento.