Secondo il DLgs 81/2008, il datore di lavoro ha l’obbligo di garantire ai lavoratori informazione, formazione e addestramento ogni volta che sia prevista l’utilizzazione di attrezzature per lavoro.
Nel caso della sega circolare, si tratta di uno strumento dal rischio elevato per la presenza di parti in movimento, alte velocità e potenziale ritorno del pezzo lavorato (rigetto). L’addestramento non sostituisce la formazione, ma rappresenta la fase pratica indispensabile per apprendere l’uso corretto in azienda, con il modello operativo reale.
Rischi intrinseci e comportamenti sicuri
Le principali situazioni di pericolo legate alla sega circolare includono lesioni da taglio, schiacciamento, proiezione di schegge, contatto involontario con la lama e ritorno brusco del pezzo (kickback). Anche le operazioni di manutenzione o pulizia espongono al rischio se la macchina non è disalimentata e bloccata. È essenziale rispettare barriere protettive, deflettori, protezioni fisse o mobili, comandi di arresto rapido e mantenere pulito l’ambiente di lavoro. Il comportamento sicuro prevede di alimentare il pezzo con spinta costante, evitare torsioni e arresti bruschi, usare utensili affilati e impugnature corrette, e non intervenire con la macchina in movimento.
Struttura tipica del corso e modalità operative
Un corso di addestramento per l’uso della sega circolare deve comprendere parte teorico-normativa (obblighi, rischi, manutenzione) e parte pratica con esercitazioni reali. È consigliabile una proporzione significativa dedicata alla pratica, in ambienti protetti e sotto supervisione qualificata. Durante il corso vanno simulati scenari operativi, errori tipici e procedure di emergenza. Al termine, il lavoratore deve dimostrare competenza e sicurezza nell’uso dell’attrezzatura prima di poter operare autonomamente.