Sicurezza nei lavori forestali: un’attività ad alto rischio da gestire con metodo

Sicurezza nei cantieri forestali: un’attività ad alto rischio da gestire con metodo

I lavori nei cantieri forestali, sono tra le attività lavorative più pericolose in ambito ambientale e territoriale, a causa delle condizioni operative complesse, dell’uso di attrezzature ad alto potenziale lesivo e dell’esposizione costante a variabili ambientali non controllabili. Si tratta di attività che comprendono fasi come l’abbattimento, l’allestimento, l’esbosco, la cippatura e la manutenzione delle aree boschive. La normativa di riferimento è il Dlgs 81/08, che impone a tutte le imprese e ai lavoratori autonomi coinvolti l’obbligo di valutare e gestire i rischi secondo criteri tecnici, organizzativi e procedurali precisi.

Analisi dei principali rischi nei cantieri forestali

L’articolo 28 del DLgs 81/08 stabilisce l’obbligo di effettuare una valutazione specifica dei rischi, che per i cantieri forestali deve necessariamente tenere conto di variabili come la pendenza del terreno, le condizioni meteorologiche, la presenza di vegetazione instabile, la distanza dai centri abitati e i rischi derivanti da animali, insetti e piante urticanti.

Le fasi operative più critiche includono l’abbattimento degli alberi, l’uso della motosega, il trasporto del legname, la movimentazione dei tronchi con mezzi meccanici e l’impiego di attrezzature forestali come spaccalegna, cippatrici, caricatori, trattori e gru a cavo. I rischi principali includono traumi da caduta di rami o piante, tagli profondi, schiacciamenti, rumore elevato, vibrazioni, esposizione prolungata al freddo e posture incongrue.

Il datore di lavoro è obbligato a mettere in atto misure di prevenzione e protezione adeguate, a predisporre il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e a garantire la formazione, l’informazione e l’addestramento specifico degli operatori.

Tutelare gli operatori forestali attraverso la formazione

La formazione riveste un ruolo centrale. In base all’Accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011 e alle disposizioni dell’articolo 37 del DLgs 81/08, i lavoratori devono ricevere una formazione generale e specifica, integrata da addestramento pratico per l’uso di attrezzature particolari, come motoseghe, decespugliatori e macchine mobili.

I dispositivi di protezione individuale (DPI) devono essere selezionati con cura: tra questi rientrano elmetti con visiera, cuffie antirumore, guanti antitaglio, pantaloni e giacche antitaglio, scarponi con puntale e suola antiscivolo, indumenti ad alta visibilità e protezioni anticaduta nei lavori in pendenza.

In presenza di rischi residui o condizioni particolari, il datore di lavoro ha l’obbligo di nominare il medico competente e attivare la sorveglianza sanitaria, come previsto dagli articoli 18 e 41 del Testo Unico. Il giudizio di idoneità alla mansione deve tenere conto delle capacità fisiche del lavoratore, dell’esposizione al rumore, alle vibrazioni meccaniche e agli agenti biologici.

Pianificazione del cantiere e prevenzione degli infortuni

Il coordinamento e la pianificazione delle attività forestali sono essenziali per prevenire infortuni. Ogni cantiere deve essere organizzato secondo procedure operative standardizzate, con identificazione dei pericoli, delimitazione delle aree di lavoro, verifica preventiva della stabilità degli alberi, scelta delle tecniche di abbattimento e utilizzo di vie di fuga sicure. La comunicazione tra operatori deve essere costante e supportata, ove necessario, da dispositivi radio. I mezzi meccanici devono essere sottoposti a manutenzione regolare e utilizzati da personale formato. È fondamentale garantire la presenza di attrezzature per il primo soccorso e di un sistema di allerta in caso di emergenza. Inoltre, è raccomandata l’elaborazione di “schede operative” per ciascuna attività, da utilizzare come supporto durante le lavorazioni per ricordare comportamenti corretti e dispositivi obbligatori.

Rafforzare la cultura della sicurezza nel settore forestale

La prevenzione efficace nei lavori forestali si basa su tre pilastri: la consapevolezza del rischio, l’adozione sistematica di comportamenti sicuri e il miglioramento continuo delle competenze. Le imprese del settore devono investire nella formazione tecnica continua e nella diffusione di una cultura della sicurezza che coinvolga ogni operatore, dal datore di lavoro al singolo addetto. L’applicazione puntuale delle norme non è solo un obbligo legale, ma un elemento di qualità e sostenibilità del lavoro forestale. La sicurezza non può essere delegata, ma deve essere integrata in ogni scelta tecnica e organizzativa del cantiere.

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