videoconferenza

Salute e sicurezza, le associazioni: videoconferenza anche nel post emergenza

Enzo Capobianco presidente Unasf: “Significativa azione unitaria delle maggiori associazioni del settore HSE”

La metodologia della videoconferenza è a tutti gli effetti equiparata all’aula e si proseguirà con il suo utilizzo
per tutti i corsi teorici di salute e sicurezza
. Questa è la posizione di UNASF Conflavoro PMI condivisa da
altri otto importanti attori del settore: AIAS, AiFOS, Associazione Ambiente e Lavoro, Comitato Salute e
Sicurezza di AICQ, AIFES, Fondazione LHS, AIESIL e ANMIL.

In una dichiarazione congiunta, i soggetti firmatari riconoscono la
videoconferenza sincrona, limitatamente alle parti teoriche dei corsi in materia di salute e sicurezza, un
valido strumento per la formazione, da poter utilizzare anche successivamente al periodo emergenziale, in
base a precise motivazioni giuridiche, etiche e sociali.

Passando in rassegna le indicazioni contenute nelle disposizioni normative e considerando l’orientamento
più recente del legislatore, gli investimenti fatti in periodo pandemico, la congiuntura economica attuale
caratterizzata da incertezza geopolitica, le nuove esigenze del mondo del lavoro, la videoconferenza
sincrona è oggi la metodologia didattica più adatta per tutelare le attività delle imprese italiane
e la
professionalità di tanti enti formativi e dei docenti.

In attesa di una regolamentazione della videoconferenza per la salute e sicurezza, i soggetti firmatari della
dichiarazione congiunta proseguiranno pertanto – con responsabilità e correttezza – nell’erogazione di corsi
in videoconferenza sincrona, nel rispetto delle indicazioni previste oggi per l’erogazione dei corsi in
presenza dalla normativa di salute e sicurezza sul lavoro.

“L’azione unitaria delle maggiori associazioni del settore HSE – spiega Enzo Capobianco, presidente UNASF Conflavoro PMI – ha valenza oggettiva e ancor più forte proprio perché condivisa. Non cerchiamo scontri di alcun tipo, bensì confronti costruttivi su una situazione difficile per tutto il sistema Lavoro, compresa il contesto della formazione che non può né deve essere considerato in secondo piano rispetto ai tanti altri problemi ben noti. Fortunatamente, poi, è una questione che possiamo risolvere facilmente e quindi confidiamo le istituzioni ci ascoltino, capiscano le esigenze delle aziende e dei lavoratori e sappiano soddisfarle”.

👉 Leggi la dichiarazione congiunta delle associazioni


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