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Formazione Sicurezza: Inail incrementa fondi a 24 milioni

INAIL ha annunciato modifiche significative all’avviso pubblico per il finanziamento di progetti di formazione e informazione a contenuto prevenzionale, in conformità agli articoli 9 e 10 del Decreto Legislativo n. 81/2008. Le novità riguardano principalmente gli articoli 3 e 9 dell’avviso, come dettagliato di seguito.

Le nuove risorse per formazione e informazione

L’importo totale delle risorse disponibili è stato integrato con un nuovo stanziamento di 10 milioni di euro, portando il totale a 24 milioni di euro, suddivisi in misura paritaria tra i diversi ambiti tematici. Ogni ambito tematico riceverà un finanziamento di 6 milioni di euro, con l’obiettivo di rendere gli interventi di formazione e informazione più efficaci e mirati.

Tra gli ambiti tematici:

  • prevenzione dei rischi psicosociali: focus su valutazione e azioni per mitigare stress e altri rischi correlati;
  • sostenibilità ambientale e sociale: collegamento tra cambiamenti climatici e sicurezza sul lavoro;
  • logistica e nuova mobilità: Analisi dei rischi specifici per il personale viaggiante.

    A chi è rivolto il finanziamento

    L’avviso si rivolge a diverse figure professionali e organizzazioni, tra cui:

    • RLS, RLST e RLSSA: rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, sia aziendali che territoriali;
    • RSPP e ASPP: Responsabili e Addetti dei servizi di prevenzione e protezione;
    • lavoratori e datori di lavoro: In particolare quelli coinvolti nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO).

    Possono presentare progetti le organizzazioni sindacali e gli organismi paritetici, singolarmente o in aggregazione, con l’obiettivo di sviluppare iniziative di qualità e a largo impatto territoriale.

    Requisiti dei progetti

    I progetti devono rispettare specifici requisiti per accedere ai finanziamenti:

    • durata: minimo 4 ore e massimo 24 ore per ciascuna edizione;
    • partecipanti: almeno 10 persone per edizione, con un massimo di 50;
    • metodologia: formazione in presenza o da remoto (videoconferenza sincrona) con strumenti innovativi che garantiscano interattività e tracciabilità;
    • copertura territoriale: le iniziative devono coinvolgere almeno sei regioni, suddivise tra Nord, Centro e Sud Italia.

    Obiettivi dell’avviso

    L’obiettivo principale è promuovere una cultura della prevenzione che coinvolga tutti gli attori del mondo del lavoro, migliorando la consapevolezza e le competenze sui rischi nuovi ed emergenti. Questa integrazione tra formazione e informazione è mirata a rafforzare la qualità e l’efficacia degli interventi, creando sinergie tra vari strumenti e metodologie.

    Come partecipare

    Le domande di finanziamento possono essere presentate tramite la piattaforma online dell’INAIL. È necessario compilare una scheda progettuale dettagliata, indicare i destinatari delle iniziative e specificare la modalità di erogazione. Per garantire la trasparenza, l’INAIL valuterà le proposte secondo l’ordine cronologico di arrivo, fino ad esaurimento dei fondi.

    Leggi l’Avviso Inail

    sicurezza

    Sicurezza, Conflavoro: “Nuovo rinvio Accordo Stato-Regioni, grave immobilismo”

    “A tre settimane dall’ultima fumata nera, arriva l’ennesimo rinvio del nuovo Accordo Stato-Regioni. È un grave segnale di immobilismo che non capiamo. Il dibattito sulla sicurezza in azienda, oggi, non ha la centralità che merita”. Così Roberto Capobianco, presidente nazionale di Conflavoro, dopo la mancata approvazione in Conferenza Stato-Regione dell’Accordo sulla durata e i contenuti minimi dei percorsi formativi.

    “La sicurezza non può aspettare”

    “Ne restano penalizzate le imprese, lasciate in balia di incertezze normative che dovevano essere risolte già due anni e mezzo fa. Conflavoro invita le istituzioni ad accelerare il dialogo e a superare eventuali contrasti od ostacoli burocratici. Le nostre aziende hanno bisogno di decisioni tempestive e concrete che garantiscano regole chiare e percorsi di formazione incisivi. La prevenzione non può aspettare”, conclude Capobianco.

    aspp

    Chi è l’ASPP e quali sono le sue responsabilità

    L’Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione (ASPP) è una figura fondamentale all’interno di ogni organizzazione per garantire la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro. La sua attività è strettamente regolamentata dal DLgs 81/08, noto come Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro. Comprendere il ruolo, le competenze e le responsabilità dell’ASPP è essenziale per comprendere il sistema di prevenzione e protezione all’interno di un’organizzazione.

    Il DLgs 81/08, all’articolo 2, fornisce una definizione chiara dell’Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione: “persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all’articolo 32, facente parte del servizio di prevenzione e protezione dai rischi”. L’ASPP, dunque, deve essere opportunamente formato e qualificato per svolgere le attività di prevenzione e protezione dei rischi nei luoghi di lavoro.

    L’articolo 32 specifica ulteriormente i requisiti professionali necessari per l’ASPP. Questi includono un percorso formativo specifico che varia in base al settore in cui opera l’azienda, nonché un costante aggiornamento professionale per mantenere le competenze in linea con le normative e le evoluzioni tecnologiche e organizzative.

    Il ruolo dell’ASPP

    Come parte del Servizio di Prevenzione e Protezione, l’ASPP collabora con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) nell’identificazione, valutazione e gestione dei rischi presenti all’interno dell’organizzazione. Questa figura è direttamente nominata dal datore di lavoro, che ha l’obbligo di garantire che l’ASPP abbia le competenze necessarie per svolgere i propri compiti in modo efficace.

    Le competenze richieste

    L’ASPP deve possedere una serie di competenze che spaziano dall’ambito tecnico a quello organizzativo e relazionale. Le principali aree di competenza includono:

    1. Competenze tecniche

       – Conoscenza normativa: una delle principali competenze dell’ASPP è la conoscenza approfondita del DLgs 81/08 e delle normative correlate, comprese le linee guida tecniche e i regolamenti specifici per i vari settori produttivi;

       – Valutazione dei rischi: l’ASPP deve saper identificare e valutare i rischi in tutti i processi aziendali, comprendendo i rischi legati all’uso di macchinari, sostanze pericolose e ambienti di lavoro;

       – Progettazione di misure preventive: una competenza fondamentale dell’ASPP è la capacità di progettare e implementare misure preventive, finalizzate alla riduzione o eliminazione dei rischi;

       – Gestione delle emergenze: l’ASPP deve possedere una conoscenza approfondita delle procedure di emergenza e dei piani di evacuazione. Deve essere in grado di supportare la gestione delle situazioni di emergenza, come incendi, esplosioni o altre crisi aziendali;

    2. Competenze organizzative

       – Pianificazione della sicurezza: l’ASPP è responsabile, insieme all’RSPP, di pianificare e implementare un sistema di gestione della sicurezza efficace, coordinando le attività di prevenzione e protezione;

       – Monitoraggio dei rischi: un compito cruciale dell’ASPP è il monitoraggio continuo dei rischi presenti nei luoghi di lavoro e l’efficacia delle misure adottate per mitigarli;

       – Gestione documentale: l’ASPP è anche responsabile della gestione della documentazione relativa alla sicurezza, inclusi i registri di sicurezza, i piani di emergenza, e il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR);

    3. Competenze relazionali

       – Comunicazione: l’ASPP deve essere in grado di comunicare efficacemente con tutti i livelli aziendali. La sicurezza è un tema che coinvolge non solo i dirigenti, ma anche i lavoratori e l’ASPP deve saper trasferire conoscenze e informazioni in modo chiaro e comprensibile;

       – Collaborazione: una delle competenze relazionali più importanti è la capacità di collaborare con altre figure professionali, come il medico competente, gli operatori della sicurezza e gli enti di vigilanza. L’ASPP partecipa attivamente alle riunioni periodiche sulla sicurezza e alla revisione delle misure preventive e correttive;

       – Formazione e sensibilizzazione: l’ASPP è incaricato di organizzare e gestire sessioni formative per i lavoratori, al fine di sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e del rispetto delle normative di sicurezza;

    Le responsabilità e le attività

    L’ASPP ha diverse responsabilità all’interno dell’azienda, che si concretizzano nelle seguenti attività principali:

    Collaborare alla valutazione dei rischi: l’ASPP partecipa attivamente alla redazione e all’aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), individuando i pericoli e definendo le misure preventive;

    Supportare la formazione: l’ASPP ha un ruolo chiave nella formazione dei dipendenti, garantendo che tutti i lavoratori siano adeguatamente formati sui rischi specifici del loro ruolo e sui dispositivi di protezione individuale (DPI);

    Controllare l’applicazione delle misure di sicurezza: l’ASPP verifica l’effettiva applicazione delle misure di sicurezza stabilite, monitorando i comportamenti dei lavoratori e proponendo eventuali miglioramenti;

    Una figura chiave per la cultura aziendale in sicurezza

    L’Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione (ASPP) rappresenta una figura indispensabile per la gestione della sicurezza in azienda. Come definito dal DLgs 81/08, l’ASPP deve possedere competenze tecniche, organizzative e relazionali per garantire la protezione della salute dei lavoratori e prevenire gli incidenti. L’ASPP non è solo un tecnico della sicurezza, ma un promotore di una cultura aziendale volta alla prevenzione e alla protezione, coinvolgendo l’intera organizzazione nel rispetto delle normative di sicurezza.

    patente a crediti

    Patente a crediti, al via il 1° ottobre al nuovo sistema

    Patente a Crediti: Al Via il Nuovo Sistema dal 1° Ottobre 2024

    Con la pubblicazione del Decreto attuativo sulla patente a crediti il 20 settembre 2024 in Gazzetta Ufficiale, è confermato che dal 1° ottobre 2024 entrerà in vigore il nuovo sistema di qualificazione per le imprese e i lavoratori autonomi operanti nei cantieri temporanei o mobili.

    Cos’è la Patente a crediti

    La Patente a crediti è uno strumento di qualificazione obbligatorio per le imprese e i lavoratori autonomi attivi nei cantieri temporanei o mobili, come previsto dall’art. 27 del Dlgs 81/2008. Il sistema è progettato per rafforzare la sicurezza sul lavoro e prevenire il lavoro irregolare, introducendo un meccanismo di accumulo e decurtazione di crediti basato sul rispetto delle norme di sicurezza e prevenzione.

    Presentazione della domanda

    Per ottenere la patente, le imprese e i lavoratori autonomi dovranno presentare domanda tramite il portale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. I requisiti per la domanda includono:

    • iscrizione alla Camera di Commercio;
    • regolarità contributiva e fiscale;
    • documento di valutazione dei rischi e rispetto degli obblighi formativi;
    • designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione (dove previsto).

    La domanda può essere presentata dal legale rappresentante dell’impresa o dal lavoratore autonomo, anche tramite delega. Il sistema prevede l’autocertificazione per alcuni requisiti come la regolarità contributiva e fiscale.

    Criteri di assegnazione dei crediti

    Alla prima emissione, la patente viene rilasciata con un punteggio di 30 crediti, che possono essere incrementati fino a 100 sulla base di diversi fattori, tra cui:

    • storicità dell’azienda;
    • formazione aggiuntiva sulla sicurezza, specialmente per lavoratori stranieri;
    • investimenti in tecnologie avanzate per la sicurezza;
    • adozione di sistemi di gestione della salute e sicurezza conformi agli standard internazionali (ISO 45001).

    Sospensione e Decurtazione dei Crediti

    In caso di violazioni delle norme di sicurezza o infortuni gravi, i crediti possono essere decurtati. Se il punteggio scende sotto i 15 crediti, l’impresa o il lavoratore autonomo non potranno più operare nei cantieri. In caso di infortuni gravi, come la morte di un lavoratore, l’Ispettorato del Lavoro può sospendere la patente fino a 12 mesi.

    Procedura per il recupero dei crediti

    Le imprese che vedono decurtati i loro crediti possono recuperarli tramite investimenti in sicurezza o formazione specifica, previa valutazione da parte di una Commissione territoriale composta da rappresentanti dell’INAIL e dell’INL.

    Sanzioni

    Alle imprese e ai lavoratori autonomi che operano senza patente o con un punteggio inferiore a 15 crediti saranno applicate sanzioni amministrative, non inferiori a 6.000 euro, e inoltre l’esclusione dai lavori pubblici per un periodo di sei mesi.

    La patente a crediti rappresenta un passo importante verso una maggiore sicurezza nei cantieri e una maggiore responsabilizzazione delle imprese e dei lavoratori.

    Per maggiori dettagli e informazioni complete sui requisiti, le modalità di presentazione della domanda, l’assegnazione e la gestione dei crediti, si invita a consultare il DM n. 132 del 18 settembre 2024, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 20 settembre 2024.

    lavori in quota

    Lavori in quota in sicurezza: ponteggi, parapetti e muratura

    I lavori in quota rappresentano un aspetto fondamentale e delicato nel settore dell’edilizia e delle costruzioni, poiché espongono i lavoratori a rischi elevati di incidenti e cadute. Il concetto di lavoro in quota è definito dall’art. 107 del D.Lgs. 81/2008, che lo identifica come un’attività svolta ad un’altezza superiore a due metri rispetto a un piano stabile, esponendo il lavoratore al pericolo di caduta. Per garantire la sicurezza in questo contesto, è necessario adottare una serie di misure preventive, come l’uso corretto di ponteggi, parapetti e ancoraggi sulla muratura. Questi elementi sono essenziali per prevenire incidenti e salvaguardare l’integrità fisica dei lavoratori.

    L’art. 111 del D.Lgs. 81/2008 stabilisce i requisiti per l’esecuzione dei lavori in quota, indicando che devono essere adottate prioritarie misure di protezione collettiva, come parapetti e sistemi di protezione equivalenti, per evitare cadute dall’alto. Quando non è possibile utilizzare queste protezioni collettive, devono essere adottati dispositivi di protezione individuale (DPI), come imbracature e linee vita. Inoltre, secondo l’art. 115, il datore di lavoro è obbligato a predisporre un piano per l’uso sicuro di sistemi di arresto caduta, con un’adeguata progettazione e scelta dei punti di ancoraggio.

    La progettazione e l’uso sicuro dei ponteggi

    I ponteggi sono strutture provvisorie temporanee fondamentali per l’esecuzione di lavori in quota. Essi vengono utilizzati per fornire sostegno a lavoratori e materiali durante la costruzione, la manutenzione o la ristrutturazione di edifici. Un ponteggio ben progettato e montato correttamente può ridurre significativamente i rischi di incidenti. La normativa vigente prevede che, per ogni installazione di ponteggi, sia redatto un Piano di Montaggio, Uso e Smontaggio (PiMUS), un documento obbligatorio che descrive dettagliatamente tutte le fasi operative, tenendo conto delle caratteristiche specifiche del sito di lavoro.

    Il PiMUS non è solo un documento tecnico, ma una vera e propria guida che deve essere seguita scrupolosamente in ogni fase del lavoro. La redazione di questo piano è compito del datore di lavoro, che deve garantire che il ponteggio venga montato a regola d’arte, utilizzando materiali sicuri e in buono stato di conservazione. L’utilizzo di disegni esecutivi e schemi operativi è essenziale per consentire alla squadra di montaggio di eseguire il lavoro in sicurezza.

    Un altro aspetto critico riguarda la stabilità del ponteggio, che è garantita da una serie di ancoraggi adeguatamente progettati e posizionati. Gli ancoraggi vincolano il ponteggio all’edificio su cui si lavora, prevenendo cedimenti o movimenti indesiderati. È essenziale che il progetto preveda anche soluzioni alternative nel caso in cui non sia possibile l’ancoraggio diretto alla struttura, come nei casi di demolizioni o in presenza di superfici instabili.

    L’importanza dei parapetti nei lavori in quota

    I parapetti prefabbricati sono dispositivi di protezione collettiva che svolgono un ruolo cruciale nella sicurezza dei lavoratori in quota. Questi elementi proteggono dalle cadute durante il lavoro su superfici esposte, come tetti o piani di lavoro elevati. La norma UNI EN 13374 stabilisce le caratteristiche tecniche dei parapetti prefabbricati, definendo tre classi di protezione, in base all’inclinazione della superficie e all’altezza della caduta potenziale.

    Classe A: progettata per superfici con un’inclinazione massima di 10 gradi. Questa classe protegge i lavoratori da cadute accidentali mentre si spostano o si appoggiano alla protezione.

    Classe B: adatta a superfici con inclinazioni fino a 30 gradi, in grado di arrestare una persona che scivola.

    Classe C: destinata a superfici con inclinazioni molto elevate, fino a 60 gradi, e capace di arrestare cadute da un’altezza massima di 5 metri.

    La scelta del tipo di parapetto per i lavori in quota deve essere attentamente valutata in fase di progettazione del cantiere, tenendo conto delle condizioni specifiche del sito e del tipo di lavoro da svolgere. Inoltre, il parapetto deve essere fissato in modo stabile e sicuro alla struttura, e deve essere mantenuto durante tutto il periodo in cui si svolgono i lavori in quota.

    Gestione degli ancoraggi sulla muratura

    Nel caso dei lavori in quota di muratura, un aspetto particolarmente rilevante riguarda l’uso di ancoraggi. L’ancoraggio dei ponteggi deve essere effettuato sulla base delle caratteristiche della muratura. La scelta dei punti di ancoraggio e il tipo di fissaggio utilizzato devono essere adeguatamente calcolati per garantire che la struttura rimanga stabile.

    Se si utilizzano tasselli per il fissaggio, è necessario conoscere la composizione della muratura (ad esempio, calcestruzzo, laterizio o pietrame) e la sua capacità di resistenza. In situazioni in cui la muratura non offre sufficiente supporto, come durante lavori di demolizione, è necessario prevedere un progetto specifico che assicuri la stabilità del ponteggio.

    L’importanza di una corretta progettazione si manifesta anche nelle verifiche periodiche e negli aggiustamenti che devono essere effettuati durante i lavori, per garantire che gli ancoraggi mantengano la loro efficacia.

    La formazione e gestione delle emergenze

    Un altro elemento chiave per la sicurezza nei lavori in quota è la formazione. I lavoratori devono essere adeguatamente formati non solo sull’uso dei dispositivi di sicurezza, come imbracature e linee vita, ma anche sulle procedure da seguire in caso di emergenza. Il datore di lavoro ha l’obbligo di garantire che il personale sia addestrato a riconoscere i rischi specifici delle operazioni in quota e a utilizzare correttamente i dispositivi di protezione individuale (DPI).

    Inoltre, in caso di caduta durante i lavori in quota, devono essere predisposti piani di emergenza che prevedano il recupero e il soccorso del lavoratore. Queste procedure sono particolarmente importanti quando si adottano sistemi di arresto caduta, in cui il lavoratore può trovarsi sospeso in attesa di soccorso.

    Conclusioni

    In definitiva, la sicurezza nei lavori in quota dipende dall’adozione di misure preventive efficaci, dalla corretta installazione di ponteggi e parapetti e dall’uso di adeguati ancoraggi. La pianificazione dettagliata attraverso documenti come il PiMUS e la formazione continua dei lavoratori sono strumenti fondamentali per ridurre i rischi di caduta e garantire un ambiente di lavoro sicuro. Ogni operazione deve essere svolta seguendo le linee guida tecniche e normative, in modo da proteggere sia i lavoratori che le persone che possono trovarsi nelle vicinanze del cantiere.

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