Qundo parliamo dei rischi per chi lavora il legno, parliamo principalmente del rischio macchina e dei rischi psicofisici dovuti alla stanchezza e allo stess.
Tra le macchine caratteristiche del comporto lavorazione legno, abbiamo segatronchi, scortecciatrice, intestatrice, sega a refendino, multilame-gatter, refilatrice, sulle polveri di legno, la movimentazione, l’accatastamento e i rischi nella manutenzione delle lame.
Lavorazione legno, rischi dovuti a stress e stanchezza
Oltre al rischio macchina, gli altri fattori che possono incidere sulla sicurezza del lavoratore sono la stanchezza e lo stress.
In un documento dell’Inail si sottolinea che l’operatore deve recarsi sul posto di lavoro sempre in buone condizioni psicofisiche e si dovranno garantire turni e ritmi di lavoro che non siano motivo di eccessivo affaticamento dell’operatore.
Si segnala che generalmente le cause dell’affaticamento e dello stress sul posto di lavoro derivano da:
- nell’affidare i compiti all’operatore si dovrà tener conto delle capacità e possibilità del lavoratore;
- si dovrà tarare la produzione non solo tenendo conto delle potenzialità dei macchinari, ma anche della potenzialità del lavoratore;
- la postazione di lavoro dovrà essere protetta dagli agenti atmosferici;
- le postazioni di lavoro cabinate migliorano il confort e il benessere dell’operatore;
- organizzare turnazioni al fine di distribuire i tempi di lavoro su più lavoratori.
- organizzare un turnover dei lavoratori per ridurre la monotonia del lavoro”.
Per quanto riguarda le condizioni psicofisiche invece, per la lavorazione legno il rischio è dovuto
- alla carenza di riposo precedente da parte dell’operatore;
- all’assunzione di bevande alcoliche o farmaci (es. psicofarmaci, antistaminici per allergie) che influiscono negativamente sui tempi di reazione.
Lavorazione legno, il rischio macchina
Il documento si sofferma in particolare sulla macchina multilame (gatter) per il taglio delle tavole. Affinché la macchina sia in regola e si riducano i rischi per i lavoratori, questa dovrà essere dotata di:
- bobina di minima tensione per lo sgancio automatico dell’interruttore generale della macchina (dispositivo contro il riavviamento automatico della macchina dopo l’interruzione e il ripristino dell’alimentazione);
- interruttore di arresto di emergenza a forma di fungo, di colore rosso, installato in posizione facilmente raggiungibile dall’operatore;
- carter di protezione degli organi in movimento della macchina collegati a microinterruttori che in caso di rimozione dei carter arrestino immediatamente il funzionamento della macchina.






