Incidenti sul lavoro

Incidenti sul lavoro: da nord a sud c’è un’emergenza che accomuna l’Italia intera

Due donne in questi ultimi giorni, una a Palermo e l’altra in un’azienda agricola di Piacenza, sono state vittime di incidenti sul lavoro e versano ora in gravi condizioni: l’emergenza continua.

Due incidenti sul lavoro ai danni di due donne si sono verificati stamattina in due diverse parti d’Italia: uno a Palermo e l’altro in provincia di Piacenza. In via Maria e Gesù, nel capoluogo siciliano, un’architetta della sovrintendenza è precipitata dentro una voragine di circa dieci metri nel cantiere dove stava effettuando un sopralluogo.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i soccorsi per recuperare la donna che è stata trasferita in codice rosso all’Ospedale Civico. Dai primi elementi, cadendo si sarebbe provocata diverse fratture ed escoriazioni. Nel corso dei lavori per la realizzazione di 15 case popolari sono apparsi resti considerati di grande valore storico, testimonianze delle diverse dominazioni che si sono alternate nei secoli a Palermo. I tecnici della soprintendenza erano già intervenuti nel cantiere per eseguire alcuni sopralluoghi.

La ragazza vittima dell’incidente a Piacenza ha 26 anni.

Una ragazza di 26 anni è invece rimasta gravemente ferita in un’azienda agricola nel comune di Calendasco nella località di Boscone Cusani, in provincia di Piacenza. Dalle prime ricostruzioni, la giovane donna era al lavoro in un campo e pare stesse attingendo acqua da irrigazione da un pozzo attraverso una pompa quando è rimasta impigliata per i capelli nel meccanismo e ha battuto violentemente la testa.

Soccorsa dal 118, è stata trasportata d’urgenza con l’eliambulanza all’ospedale di Parma: la prognosi è riservata. A causa delle dinamiche degli incidenti, ancora in corso di accertamento, entrambe le donne sono in gravi condizioni. Secondo quanto riferito dai carabinieri la giovane, di origini albanesi, è assunta regolarmente e a tempo indeterminato in un’azienda agricola che ha sede legale a Rottofreno, lo stesso comune di residenza della ragazza.

Si tratta degli ennesimi incidenti sul lavoro che si sommano al recente incidente di Pomezia che ha coinvolto un operaio, frutto non della casualità ma della mancanza, a volte totale assenza, di cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro, difetto che va contrastato come detto a più riprese con la formazione.


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Maturità

Maturità: in occasione degli esami mascherine e due metri di distanza dai commissari

Arriva l’aggiornamento da parte del ministero dell’Istruzione delle regole da rispettare per garantire la sicurezza nello svolgimento degli esami di maturità.

I maturandi che si sono vaccinati nei giorni scorsi non dovranno portare, per accedere all’esame, l’eventuale documento che attesti la somministrazione del siero. E potranno essere accompagnati al massimo da una persona. Esattamente come i candidati non vaccinati. Durante il colloquio, sarà necessario mantenere due metri di distanza fra candidato e commissione e fra gli stessi commissari.

Durante l’esame di maturità sarà necessario indossare la mascherina. Gli studenti potranno abbassarla nel corso del colloquio, ma restando alla distanza di sicurezza citata. Il ministero dell’Istruzione ha aggiornato, assieme ai sindacati, le regole da rispettare per garantire la massima sicurezza ad alunni e personale nello svolgimento degli esami di Stato, che anche quest’anno saranno (prevalentemente) in presenza

Quali sono le novità introdotte?

Il documento, 4 paginette in totale, rimanda essenzialmente alle regole formulate per la maturità 2020, con pochissime novità. La principale riguarda la tipologia di mascherina da usare che, viene chiarito una volta per tutte, dovrà essere di tipo chirurgico. Non potranno, dunque, secondo il parere espresso anche dal Comitato tecnico scientifico, essere utilizzate mascherine di comunità e anche è sconsigliato, da parte degli studenti, l’utilizzo prolungato delle mascherine FFP2, proprio per gli effetti collaterali evidenziati dagli esperti sanitari. Non sono necessari i guanti: negli istituti ci saranno prodotti igienizzanti. L’accompagnatore (uno solo a candidato) dovrà anche lui rispettare le misure di distanziamento e indossare la mascherina. Altra novità del protocollo è che viene consentito lo svolgimento delle prove d’esame o dei lavori della commissione in modalità di videoconferenza.

Quando è ammesso l’esame in videoconferenza?

Ciò è ammesso in tre casi: qualora le condizioni epidemiologiche o le norme disposte dalle autorità sanitarie lo richiedano; se il preside o il presidente di commissione ravvisi l’impossibilità di applicare le misure di sicurezza (va subito comunicato all’Ufficio scolastico regionale); o, infine, qualora uno o più commissari non possano seguire i lavori in presenza. Le scuole, sedi d’esame, saranno costantemente pulite. La pulizia, in base al protocollo, dovrà essere quotidiana e riguardare tutti gli spazi utilizzati. Le aule dove si tengono le prove saranno igienizzate anche alla fine di ogni sessione d’esame (mattina/pomeriggio). Ci saranno percorsi predefiniti di entrata e uscita. I locali dovranno essere ben areati. Ogni sessione d’esame potrà interessare al massimo 5 candidati.


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Novità ispezioni in azienda

Ispezioni: novità e applicazioni del nuovo potere di disposizione in azienda

Le modifiche apportate dalla legge 120/2020, riguardanti le ispezioni aziendali, permetteranno ai lavoratori di essere tutelati più rapidamente ed efficientemente secondo i risultati diffusi dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro

Cos’è il potere di disposizione?

potere di disposizione consiste nella facoltà attribuita esclusivamente al personale ispettivo dell’INL di impartire, a carico del datore di lavoro ispezionato, un adempimento immediatamente esecutivo reso obbligatorio in forma generica dalla legge ma i cui contenuti vengono declinati, di volta in volta, in modo specifico nel provvedimento.

In pratica si tratta di un provvedimento, elaborato in forma scritta dal personale che effettua le ispezioni, col quale si “ordina” al datore di lavoro di eliminare determinate irregolarità entro un certo lasso temporale (di solito trenta giorni, fatte salve eventuali necessità ampliative da valutare di volta in volta in ragione della natura della violazione accertata) pena l’applicazione, in caso di inottemperanza, di una sanzione.

In cosa consistono le modifiche?

Allo scopo di rendere più efficace il provvedimento, il Legislatore ha riscritto completamente l’art. 14, del D.Lgs. n. 124/2004 estendendone il possibile impiego a tutti i casi in cui le irregolarità in materia di lavoro e legislazione sociale non comportino già l’applicazione di una sanzione amministrativa o penale (cfr. art. 12-bis, co. 3, lett. b), Legge n. 120/2020). 

Di fatto, col “nuovo” provvedimento di disposizione, da un lato è stata semplificata l’attività relativa alle ispezioni e, dall’altro, si è resa più agevole la regolarizzazione da parte dei datori di lavoro delle inosservanze in materia di lavoro e legislazione sociale, con conseguente apprezzabile incremento della tutela sostanziale a favore dei lavoratori.

Conseguenza della mancata ottemperanza della disposizione

Con la riforma il Legislatore ha approfittato per chiarire, adesso in maniera esplicita, che la mancata ottemperanza della disposizione comporta l’applicazione della sanzione amministrativa da 500 euro a 3.000 euro e che, in tal caso, non trova applicazione la procedura premiale della diffida prevista dall’art. 13, co. 2 del D.Lgs. n. 124/2004.


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DMS cronici

DMS cronici sul lavoro: l’agenzia europea dà indicazioni per la loro gestione

Una persona su quattro nell’UE è affetta da DMS cronici, per questo l’Agenzia europea per la sicurezza sul lavoro ha messo a disposizione degli utili strumenti per la loro prevenzione.

Comprendere i DMS cronici (disturbi muscolo scheletrici sul lavoro) e sapere come gestirli è di primaria importanza per lavoratori, datori di lavoro o responsabili delle politiche.

Quali sono le risorse messe a disposizione da Osha?

Sul sito Osha Europa appaiono dati e suggerimenti chiave sull’attività lavorativa svolta con disturbi reumatici e muscolo-scheletrici (DRM), sulle strategie di intervento precoce e sulla gestione della lombalgia. E’ presente inoltre una banca dati, facilmente consultabile, fitta di studi di casi, risorse visive, strumenti pratici e orientamenti sull’argomento.

La campagna di informazione per pubblicizzare gli strumenti offerti

Oltre agli strumenti  l’Agenzia europea per la sicurezza e la sul lavoro ha lanciato una campagna di informazione a livello europeo.
Secondo l’Indagine europea del 2019 fra le imprese sui rischi nuovi ed emergenti, il fattore di rischio più frequentemente identificato nell’UE-27 è costituito da movimenti ripetitivi della mano o del braccio (segnalato dal 65 % delle imprese). Altri rischi connessi ai DMS includono la postura seduta prolungata (61 %), spesso considerata un rischio di DMS nuovo o emergente, il sollevamento o lo spostamento di persone o carichi pesanti (52 %), pressioni esercitate da urgenze temporali (45 %) e posizioni faticose o dolorose (31 %). I DMS lavoro-correlati più comuni sono il mal di schiena e i dolori agli arti superiori. Possono contribuire al loro sviluppo fattori fisici, organizzativi, psicosociali e individuali.


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Telelavoro Covid-19

Telelavoro: quali rischi per la sicurezza dei lavoratori durante il Covid-19?

Una recente Relazione dell’Agenzia europea per la sicurezza sul lavoro analizza i fattori di rischio conseguenti al telelavoro per tutte le aziende che in questo periodo applicano tale modalità.

La pandemia di Covid-19 ha costretto i lavoratori di tutta Europa a lavorare da casa per molti mesi. Nonostante, ormai, tale modalità sia entrata a pieno diritto tra le abitudini della forza lavoro, la stragrande maggioranza di essa non era abituata a questi ritmi né conosceva i rischi derivanti. Ecco un semplice elenco delle problematiche più frequenti.

Rischi e problemi più diffusi in Italia e all’estero

Tra i problemi generali relativi all’ambiente di lavoro domestico è possibile evidenziare: temperatura, illuminazione, rumore, impossibilità di lavorare indisturbati, pericolo di scivolamenti, inciampi o piccoli infortuni domestici. Anche l’ergonomia vuole la sua parte e nella modalità del telelavoro è a dir poco fondamentale. Tra i problemi riscontrati in questo ambito figurano l’affaticamento degli occhi da lavoro dell’unità di visualizzazione, ad esempio derivante dal riverbero dello schermo dalla vibrazione delle immagini o dal contrasto inadeguato tra lo schermo e l’area circostante.

Ancora, figurano tra le problematiche quelle inerenti alla muscolatura o allo scheletro. Secondo i ricercatori non di rado le lamentele dei lavoratori hanno riguardato il collo, i tendini dei polsi e delle dita, che possono portare a lesioni da sforzo ripetitivo (RSI), derivanti da un’impostazione inadeguata della workstation (che include video, tastiera, scrivania e sedia).

Ecco la lista dei problemi psicosociali da non sottovalutare

  • rischio di isolamento dalla propria squadra (assenza di incontri fisici e comunicazioni formali e del “water cooler” che fanno venire meno il rapporto con il luogo di lavoro)
  • l’offuscamento dei confini tra lavoro e vita privata: vale per i lavoratori che accudiscono altri familiari o minori o non hanno uno spazio dedicato da cui lavorare;
  • prolungamento dell’orario di lavoro, in quanto è più facile continuare a lavorare la sera o nei fine settimana nell’ambiente domestico;
  • sviluppo di conflitti lavoro-famiglia, basato sul maggiore spazio dedicato al lavoro da casa;
  • aumento del rischio da stress derivato dalla diminuzione di distrazioni, assenza di separazioni spaziale, scarsa propensione alle pause e lavoro in condizioni di salute non ottimali.

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