Una giovane mamma di 22 anni muore in una fabbrica tessile a Prato dopo essere finita nell’ingranaggio dell’orditoio.
Nemmeno il tempo di celebrare la Festa del Lavoro che la lista delle vittime di infortuni sul luogo di lavoro si allunga. A farne le spese una 22enne di Pistoia, morta in una fabbrica tessile di Montemurlo. La giovane operaia, dipendente da un anno dell’azienda Orditura Luana, è finita dentro l’ingranaggio dell’orditoio, la macchina che permette di preparare la struttura verticale della tela che costituisce la trama del tessuto. Accanto a lei era presente un collega che ha affermato di non aver udito grida di aiuto.
A nulla è valso il celere intervento dei soccorsi
L’allarme è scattato subito, con l’intervento di vigili, carabinieri e sanitari che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Sono intervenuti anche i tecnici della Asl Toscana centro: hanno posto sotto sequestro il macchinario e l’area circostante per la verifica dei dispositivi di sicurezza.
Tra Pistoia e Prato è il secondo infortunio mortale in un’azienda tessile quest’anno
Questo incidente sul lavoro si somma a quello del 2 febbraio scorso che ha visto coinvolto Sabri Jaballah 23 anni, che ha perso la vita schiacciato da una pressa a Montale. Unanime il cordoglio di Associazioni e Istituzioni. Si dice “sgomento” il sindaco di Montemurlo, Simone Calamai: “Covid e pandemia rischiano di farci perdere di vista il problema delle morti sul lavoro”.
Gli interventi del sindaco di Pistoia e del governatore Eugenio Giani
Di “grande senso di ingiustizia, di rabbia e dolore immenso” parla Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia, il cui pensiero “va alla madre e al padre di questa ragazza, al figlio piccolo che lascia e al fratello”. “Non si può morire sul lavoro a nessuna età”, le parole del governatore Eugenio Giani secondo cui questa tragedia “chiama ancora una volta alla responsabilità di tutti”.