Il fact sheet Malprof, Invecchiamento della popolazione attiva: una lettura del fenomeno a partire dai dati del sistema Malprof, disponibile sul portale dell’Istituto esamina gli effetti prodotti dall’incremento dei lavoratori anziani sulla gestione della sicurezza e della salute sul lavoro.
Invecchiamento della popolazione attiva e malattie professionali
Il fact sheet segnala che, con l’invecchiamento della forza lavoro, si è osservato un aumento delle limitazioni e delle non idoneità alla mansione, soprattutto tra i lavoratori anziani impiegati in attività faticose. Di conseguenza, è aumentata anche la diffusione delle malattie correlate al lavoro.
Per l’analisi dello stato di salute dei lavoratori oltre i 55 anni di età, lo studio ha preso in considerazione i dati del sistema di sorveglianza Malprof, che raccoglie e classifica le segnalazioni di malattie lavoro-correlabili che pervengono ai Servizi di prevenzione delle Asl, utilizzando un modello di analisi che assegna l’eventuale nesso di causalità tra la patologia e i periodi lavorativi.
Dai dati emerge un incremento di circa il 17% delle malattie professionali per il gruppo anagrafico considerato (lavoratori cinquantacinquenni e oltre), passando dal 40,7 % del 2010 al 57,2 % del 2020.
Scorporando i dati secondo una prospettiva di genere, si scopre che nel decennio di riferimento, le segnalazioni sono cresciute dal 29,3 % al 45,7 % per le donne e dal 44,3 % al 62,6 % per gli uomini.
Le malattie professionali per settori produttivi
Uno dei fattori rilevanti nella salute dei lavoratori anziani è la natura delle loro professioni e il comparto in cui operano. Nei settori di fabbricazione di altri mezzi di trasporto e produzione di metalli e loro leghe, le percentuali di lavoratori over 55 con nesso positivo sono rispettivamente del 70,7% e del 63,9%.
Questi settori presentano anche interessanti differenze di genere, con il 74,9 % di nessi positivi per gli uomini e il 36,1 % per le donne nel primo e il 64,8 % per gli uomini e il 41,1 % per le donne nel secondo.
Nel settore dell’agricoltura, caccia e relativi servizi, il 62,6 % dei periodi con nesso positivo riguarda i lavoratori over 55. Qui, il divario di genere è meno marcato rispetto ai primi due comparti (63,7 % per gli uomini e 59,3 % per le donne).