Le attività di vigilanza dai rischi del caldo sono state intensificate per prevenire i rischi causati dal calore sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori
Le alte temperature, in assenza di prevenzione, possono infatti essere causa di malori e aumentare il rischio di infortuni per la ridotta capacità di attenzione.
Ai datori di lavoro il compito di valutare i rischi del caldo
Lo stabilisce il Testo unico sulla sicurezza dei lavoratori che i rischi dello stress termico rientrano appunto tra i rischi particolari cui il datore di lavoro deve porre attenzione.
Nel Testo unico, all’articolo 28 si legge: “La valutazione deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato“.
I settori più colpiti dai rischi del caldo sono quello edilizio, quello agricolo o quelli in cui il lavoro si svolge in luoghi chiusi o poco ventilati.
Già negli ultimi anni, Ispettorato del Lavoro, Inail e Inps avevano specificato che le temperature superiori ai 35° possono impedire lo svolgimento di determinate fasi di lavoro in luoghi in cui non è possibile proteggersi dal sole o dove si lavora con strumenti che non sopportano l’esposizione a fonti di calore.
Si ricorda inoltre che, effettivi o percepiti, se il termometro supera i 35 gradi si può andare in cassa integrazione.