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Infortuni sul lavoro, boom di denunce nel 2024

Numeri negativi nei primi quattro mesi del 2024 per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro: i dati ufficiali registrano infatti un aumento generalizzato delle denunce riguardanti sia gli infortuni e i decessi sul lavoro, sia le malattie professionali.

I dati raccolti da Inail registrano 193.979 infortuni nel quadrimestre gennaio-aprile 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un particolare aumento degli incidenti avvenuti nel tragitto casa-lavoro. Crescita significativa soprattutto per le denunce di malattie professionali. Pur essendo i dati provvisori, offrono uno spunto di riflessione sulle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro e sull’efficacia delle misure di prevenzione adottate.

Ecco alcune delle principali osservazioni emerse dall’analisi dei dati a cura di UNASF Conflavoro:

Incremento delle denunce di infortunio

Nei primi quattro mesi del 2024 le denunce di infortunio sono aumentate del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo aumento si registra in modo più marcato negli incidenti in itinere, ovvero quelli che avvengono nel tragitto casa-lavoro.

La gestione Industria e servizi ha visto un incremento del 2,1%, l’Agricoltura del 2,7% e il Conto Stato dell’8,9%. I settori con i maggiori aumenti includono Noleggio e servizi di supporto alle imprese, Sanità e assistenza sociale, Costruzioni, Trasporto e magazzinaggio e Commercio.

La distribuzione geografica degli infortuni

L’aumento delle denunce di infortunio è stato osservato in tutte le aree del Paese, con il Nord-Ovest che ha registrato l’incremento più significativo (+4,4%). Alcune Regioni, come la provincia autonoma di Trento (+20,7%) e il Molise (+13,1%), hanno mostrato incrementi particolarmente elevati, mentre poche altre Regioni, come l’Abruzzo (-4,8%), hanno registrato un calo.

I dati demografici

Entrambi i generi hanno visto un aumento delle denunce di infortunio, con un incremento del 3,3% per i lavoratori maschi e del 3,9% per le lavoratrici femmine. Particolarmente notevole è l’incremento delle denunce tra i lavoratori extracomunitari (+9,0%), mentre le denunce dei lavoratori comunitari sono diminuite (-0,7%).

L’aumento degli incidenti mortali

Le denunce di infortunio con esito mortale sono aumentate, passando da 264 a 268 casi. Questo incremento è principalmente attribuibile agli incidenti in itinere, che sono aumentati da 57 a 62 casi. A livello regionale sono stati osservati aumenti significativi in alcune aree, come l’Emilia Romagna e la Puglia, mentre altre Regioni, come il Veneto, hanno registrato una diminuzione dei casi mortali.

Malattie professionali: è boom, si salva solo Trento

Le denunce di malattie professionali nel primo quadrimestre 2024 sono aumentate del 26,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. Un forte incremento che interessa tutti i principali settori gestionali e tutte le aree geografiche, con un unico calo registrato nella provincia autonoma di Trento.

Le patologie più frequentemente denunciate continuano ad essere quelle del sistema osteo-muscolare, del sistema nervoso e dell’orecchio.

Conclusioni

I dati presentati, pur essendo provvisori, indicano una tendenza preoccupante verso l’aumento degli infortuni e delle malattie professionali. È essenziale che queste informazioni vengano utilizzate per potenziare le misure di prevenzione e migliorare le condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro.

L’attenzione deve essere rivolta non solo agli ambienti di lavoro tradizionali ma anche ai rischi legati agli spostamenti dei lavoratori. L’analisi demografica e territoriale fornisce ulteriori spunti per interventi mirati, volti a ridurre le disuguaglianze e migliorare la protezione dei lavoratori più vulnerabili.

sicurezza

Quanto costa alle aziende non formare sulla sicurezza?

La formazione dei dipendenti in materia di sicurezza sul lavoro è una componente cruciale per il funzionamento di qualsiasi azienda. Trascurare questo aspetto non solo può avere conseguenze devastanti in termini di incidenti e infortuni, ma può anche comportare costi significativi per l’azienda sotto vari punti di vista. Analizziamo a 360 gradi i diversi aspetti e i costi associati alla mancata formazione sulla sicurezza dei dipendenti.

Costi delle sanzioni legali

In Italia la mancata formazione in ambito di sicurezza sul lavoro è punita severamente dalla legge. Il Dlgs 81/08, noto anche come Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, impone obblighi stringenti per i datori di lavoro riguardo alla formazione e informazione dei lavoratori.

Le sanzioni per la non conformità possono variare da multe amministrative a responsabilità penali in caso di infortuni gravi o mortali. Le multe possono arrivare fino a decine di migliaia di euro per ciascuna violazione, senza contare i possibili costi legali e di risarcimento che possono derivare da cause intentate dai dipendenti o dalle loro famiglie.

Aumento dei costi assicurativi

Le aziende sono tenute a stipulare polizze assicurative per coprire gli infortuni sul lavoro. Le compagnie di assicurazione tengono conto del livello di sicurezza all’interno dell’azienda quando determinano i premi assicurativi. Un alto numero di incidenti o una evidente mancanza di formazione in materia di sicurezza possono far aumentare significativamente i premi assicurativi.

In alcuni casi, le assicurazioni possono rifiutare di coprire determinati rischi se ritengono che l’azienda non abbia adottato misure adeguate per prevenire gli infortuni.

Perdita di produttività e morale dei dipendenti

Gli incidenti sul lavoro non solo danneggiano fisicamente i dipendenti, ma possono anche avere un impatto negativo sul morale del personale. Un ambiente di lavoro percepito come non sicuro può ridurre la motivazione e la produttività dei dipendenti, portando a un aumento dell’assenteismo e a una diminuzione della qualità del lavoro. Inoltre, la sostituzione temporanea o permanente di lavoratori infortunati può comportare costi significativi in termini di assunzione e formazione di nuovi dipendenti.

Impatto sulla reputazione aziendale

Le aziende che non rispettano le norme di sicurezza possono subire gravi danni alla loro reputazione. In un’epoca in cui la trasparenza e la responsabilità sociale sono sempre più importanti, gli incidenti sul lavoro e le violazioni delle norme di sicurezza possono diventare rapidamente di dominio pubblico, danneggiando l’immagine dell’azienda. Questo può tradursi in una perdita di clienti, una diminuzione delle vendite e difficoltà nel reclutare e mantenere personale qualificato.

Prevenzione e innovazione: un investimento necessario

Mentre i costi della mancata formazione in materia di sicurezza sono elevati, investire in formazione e prevenzione può portare a risparmi significativi a lungo termine. Le aziende che adottano una cultura della sicurezza e investono in tecnologie innovative per migliorare la sicurezza sul lavoro possono ridurre drasticamente il numero di incidenti. Questo non solo riduce i costi diretti associati agli incidenti, ma può anche migliorare la produttività e il morale dei dipendenti, e rafforzare la reputazione aziendale.

Conclusioni: l’importanza della formazione sulla sicurezza

Non formare i dipendenti in ambito di sicurezza può costare alle aziende in vari modi: sanzioni legali, aumento dei costi assicurativi, perdita di produttività, impatto negativo sulla reputazione e molto altro. Al contrario, investire nella formazione e nella prevenzione può trasformarsi in un vantaggio competitivo, promuovendo un ambiente di lavoro più sicuro, efficiente e attrattivo per i migliori talenti.

Pertanto, la formazione in sicurezza non dovrebbe essere vista come un costo, ma come un investimento fondamentale per il successo e la sostenibilità a lungo termine dell’azienda.

agenti cancerogeni

Agenti cancerogeni e mutageni: prevenzione e monitoraggio

L’esposizione professionale ad agenti cancerogeni nei luoghi di lavoro in Italia rappresenta un tema di crescente importanza sia per le implicazioni sanitarie che per quelle legali. Il documento dell’INAIL del 2023 fornisce una panoramica esaustiva delle misure normative e operative attuate per monitorare e prevenire l’esposizione a questi pericolosi agenti.

Quadro normativo

Le normative italiane hanno subito notevoli evoluzioni per rispondere adeguatamente al rischio cancerogeno nei luoghi di lavoro. La legislazione ha introdotto requisiti specifici per la sorveglianza sanitaria e la gestione del rischio, come l’istituzione dei registri di esposizione e l’obbligo per i datori di lavoro di adottare misure preventive.

Il Dlgs 81/2008 e le sue successive integrazioni rappresentano il pilastro di queste normative, delineando un quadro completo per la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori.

Il Sistema Informativo SIREP

Il SIREP, acronimo di Sistema Informativo Registri di Esposizione Professionale, è uno strumento chiave nel contesto nazionale per la raccolta e l’analisi dei dati relativi all’esposizione professionale. Il sistema, alimentato dalle notifiche degli stessi datori di lavoro, consente di mappare le esposizioni in vari settori economici e geografici, fornendo una base dati fondamentale per la ricerca scientifica e l’implementazione di politiche sanitarie mirate.

Agenti cancerogeni, prevenzione e sorveglianza sanitaria

La prevenzione dei rischi oncogeni nei luoghi di lavoro è strettamente legata alla sorveglianza sanitaria, che gioca un ruolo cruciale nel rilevare precocemente eventuali effetti dell’esposizione a cancerogeni. L’attività di sorveglianza è supportata da protocolli di sorveglianza sanitaria dettagliati e dalla raccolta sistematica di dati, che permettono di valutare l’efficacia delle misure preventive adottate.

Risultati e commenti ai dati

Dall’analisi dei dati raccolti tramite il SIREP dal 1994 al 2021, emerge una significativa presenza di agenti cancerogeni nei luoghi di lavoro italiani, con rilevanze particolari in certe aree geografiche e settori industriali. Queste informazioni sono cruciali per indirizzare le azioni di prevenzione e per regolamentare più efficacemente l’uso di tali sostanze.

In conclusione, la gestione del rischio cancerogeno nei luoghi di lavoro in Italia ha visto progressi significativi grazie a un approccio coordinato che integra normative rigorose, sistemi informativi avanzati come il SIREP e pratiche di sorveglianza sanitaria attenta. Nonostante questi sforzi, la continua evoluzione delle condizioni lavorative e l’introduzione di nuovi materiali possono portare nuove sfide che richiedono un aggiornamento costante delle strategie di monitoraggio e prevenzione.

Per una comprensione approfondita delle politiche, delle misure adottate e dei risultati ottenuti fino ad oggi, si invita alla consultazione del documento completo dell’INAIL del 2023, “L’esposizione ad agenti cancerogeni nei luoghi di lavoro in Italia”.

intelligenza artificiale

Intelligenza Artificiale, l’impatto sulla sicurezza dei lavoratori

La digitalizzazione sta trasformando sempre più gli ambienti di lavoro, rendendo le tecnologie di gestione dei lavoratori basate sull’Intelligenza Artificiale (AIWM) un aspetto importante da considerare in termini di sicurezza e salute sul lavoro (SSL).

Questo è uno dei temi centrali della campagna europea 2023-2025 ‘Lavoro sano e sicuro nell’era digitale‘, promossa dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA). Questa campagna si occupa della gestione dei lavoratori attraverso l’Intelligenza Artificiale, facendo riferimento a un sistema che raccoglie dati in tempo reale sull’ambiente di lavoro, sui lavoratori e sul loro lavoro, per poi utilizzare tali dati in un modello basato sull’IA che prende decisioni in modo automatico o semi-automatico, oppure fornisce informazioni ai responsabili su aspetti relativi alla gestione del personale.

Il documento UE sull’Intelligenza Artificiale

Per approfondire questo argomento, l’Agenzia EU-OSHA ha recentemente pubblicato un documento intitolato “Gestione dei lavoratori tramite IA: dallo sviluppo tecnologico agli effetti sulla sicurezza e salute dei lavoratori”. Il documento analizza il rapporto tra intelligenza artificiale e gestione del lavoro, utilizzando vari dati, compresi quelli relativi ai brevetti, per analizzare le tecnologie gestionali, le funzioni previste e i nuovi potenziali rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori.

L’articolo di presentazione del documento si focalizza su:

  • gestione dei lavoratori, Intelligenza Artificiale e ruoli manageriali;
  • tecnologie AIWM, sicurezza e trasparenza necessaria.

L’introduzione del documento ricorda che l’Intelligenza Artificiale è spesso vista come una possibile minaccia per il lavoro. Tuttavia, con una corretta progettazione, gestione e regolamentazione, potrebbe persino migliorare la tutela della sicurezza dei lavoratori. A differenza delle macchine convenzionali, l’IA si distingue per la sua capacità di apprendimento, unita a una grande capacità di immagazzinare informazioni tramite il cloud computing. Ciò consente alle macchine di apprendere e, potenzialmente, di sostituire alcune attività umane.

Tuttavia, come osservato in ‘Your Boss is an Algorithm: Artificial Intelligence, Platform Work and Labour‘, gli strumenti digitali tendono più a sostituire ruoli manageriali e intensificare i processi organizzativi piuttosto che causare una massiccia perdita di posti di lavoro.

Il nuovo documento analizza la diffusione e l’applicazione delle tecnologie basate sull’IA per funzioni manageriali e risponde a domande come:

  • chi sono i principali attori che guidano lo sviluppo di queste tecnologie?
  • quanto è diffusa l’adozione delle tecnologie AIWM nei diversi settori?
  • quali funzioni specifiche svolgono queste tecnologie in relazione alla forza lavoro?
  • quali sono le implicazioni di queste tecnologie per i lavoratori, in termini di sicurezza e salute?

Le tecnologie AIWM, la sicurezza e la trasparenza necessaria

Dal documento emergono varie tendenze:

1. Progresso tecnologico continuo: Le tecnologie mostrano una crescita costante, sia in termini assoluti che di presenza sul mercato.

2. Detentori principali di brevetti: I principali detentori di brevetti includono leader nel settore delle tecnologie digitali e attori in settori complementari.

3. Distribuzione globale: Gli operatori chiave sono prevalentemente aziende con sede negli Stati Uniti, nell’UE, in Giappone, con emergenti in Cina e Corea del Sud.

4. Diversi ambiti di applicazione: Le tecnologie AIWM migliorano l’efficienza dei lavoratori, facilitano i processi decisionali e migliorano la salute e sicurezza.

5. Identificazione di mansioni e occupazioni: È stato possibile identificare mansioni specifiche e categorie professionali interessate dalle tecnologie AIWM.

L’analisi contribuisce alla ricerca sull’impatto della gestione dei lavoratori con algoritmi e intelligenza artificiale sul loro benessere. Nonostante le potenziali opportunità dell’AIWM per la SSL, la ricerca empirica ha mostrato un impegno limitato nell’uso di queste tecnologie per migliorare la salute e sicurezza dei lavoratori, segnalando scarso interesse delle imprese in tale obiettivo.

Conclusioni

In conclusione, l’articolo esplora in modo approfondito le implicazioni dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella gestione del personale, evidenziando non solo le potenzialità di questa tecnologia nel migliorare efficienza e decisionalità ma anche i rischi connessi, soprattutto in termini di sicurezza e salute dei lavoratori. La riflessione proposta è cruciale nell’era digitale, poiché solleva questioni importanti riguardo al bilanciamento tra progresso tecnologico e protezione delle risorse umane.

La discussione sulle implicazioni etiche, sulla necessità di trasparenza e sulla regolamentazione adeguata, sottolinea l’urgenza di un approccio olistico che consideri sia i vantaggi sia le sfide poste dall’IA nel contesto lavorativo. In definitiva, l’articolo offre una panoramica esaustiva e stimola ulteriori indagini su come le tecnologie basate sull’IA possano essere implementate responsabilmente per il bene comune senza trascurare la sicurezza e il benessere dei lavoratori.

patente a crediti

Patente a crediti: le novità dopo la conversione in legge

Il Senato ha ratificato con maggioranza il disegno di legge che trasforma in legge il DL 19/2024, includendo disposizioni urgenti per l’implementazione del PNRR, con particolare attenzione alla nuova patente a crediti.

Il 23 aprile 2024, il Senato, seguendo l’approvazione precedente da parte della Camera dei Deputati con un analogo voto di fiducia, ha confermato il disegno di legge n. 1110, che introduce modifiche al Decreto-Legge n. 19/2024, queste ultime sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale il 30 aprile 2024.

La legge 56/2024 riscrive integralmente l’articolo 27 del DLgs 81/2008 che il decreto legge aveva, a sua volta, sovrascritto rispetto alla versione originale.

Le novità per la patente a crediti

Oltre a confermare l’applicazione ai soli cantieri temporanei e mobili, esaminando le principali modifiche si evincono diversi cambiamenti, come l’estensione del nuovo sistema di certificazione ad altri ambiti lavorativi, che verranno definiti tramite futuri decreti attuativi.

La patente inizialmente includerà 30 punti, e non si potrà lavorare nei cantieri con meno di 15 punti, fatto salvo se i lavori sono avanzati oltre il 40% del valore contrattuale, il quale potranno essere completati anche se la relativa patente è stata sospesa, salvo ulteriori provvedimenti previsti dall’articolo 14 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.

La decurtazione punti sulla patente a crediti avverrà secondo uno specifico allegato che riporta, per le diverse inadempienze, i punti che verranno detratti, mentre la falsa certificazione determinerà il ritiro della patente per 12 mesi.

I soggetti esenti

Inoltre, il sistema di patente a punti non si applica a chi eroga solo forniture o servizi di natura intellettuale, né alle imprese che possiedono la certificazione Soa di livello III o superiore. Per le imprese e i lavoratori autonomi situati in un paese membro dell’Unione Europea diverso dall’Italia o in uno stato non membro, basta avere un documento equivalente rilasciato dall’autorità competente del paese di origine e, se fuori dall’UE, riconosciuto secondo la legge italiana.

L’obbligo di avere la patente per operare nei cantieri temporanei o mobili avrà effetto dal 1° ottobre 2024.

Per una verifica approfondita, si rimanda alla lettura della L. 56/2024 pubblicata il 30 aprile 2024 in Gazzetta Ufficiale cliccando qui.

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