Droghe e lavoro: obblighi, controlli e responsabilità in azienda

Droghe e lavoro: obblighi, controlli e responsabilità in azienda

Il consumo di sostanze stupefacenti in ambito lavorativo rappresenta un rischio significativo per la sicurezza e la salute collettiva. La normativa in materia, fondata sul Dlgs 81/2008 e sull’Intesa Stato-Regioni del 30 ottobre 2007, impone specifici obblighi al datore di lavoro e al medico competente per garantire che chi svolge mansioni a rischio non sia sotto l’effetto di droghe o sostanze psicotrope. L’obiettivo è prevenire infortuni, incidenti e comportamenti pericolosi, assicurando un ambiente di lavoro sicuro e conforme alle disposizioni di legge.

Accertamenti sanitari e categorie di lavoratori interessati

Gli accertamenti sull’uso di sostanze stupefacenti riguardano esclusivamente i lavoratori che svolgono mansioni in cui un’alterazione psicofisica può compromettere la sicurezza propria o di terzi. Tra queste rientrano la conduzione di veicoli e macchine di sollevamento, i lavori in quota, le attività nel settore dei trasporti, la vigilanza armata e i ruoli che richiedono elevata attenzione e prontezza di riflessi.

Gli esami vengono disposti dal datore di lavoro e svolti dal medico competente o da strutture sanitarie pubbliche. Le verifiche possono essere preventive, al momento dell’assunzione o del cambio di mansione, oppure periodiche, durante il rapporto di lavoro. È inoltre previsto l’accertamento straordinario in caso di sospetto fondato di assunzione di sostanze. Il rifiuto del lavoratore a sottoporsi ai test comporta la sospensione temporanea dalla mansione a rischio fino all’accertamento dell’idoneità.

Impatti per imprese e lavoratori

Le imprese devono includere i controlli antidroga all’interno della sorveglianza sanitaria, documentando le procedure e collaborando con il medico competente nella definizione del piano di monitoraggio. Il datore di lavoro è tenuto a informare i lavoratori sui rischi connessi all’uso di sostanze e sulle conseguenze disciplinari e legali derivanti da comportamenti non conformi. Per i dipendenti, sottoporsi ai controlli rappresenta non solo un obbligo, ma una garanzia di tutela per sé e per i colleghi.

L’esito positivo degli esami o il mancato rispetto delle prescrizioni può comportare l’allontanamento temporaneo dalla mansione o l’avvio di un percorso sanitario di recupero, secondo quanto previsto dai protocolli regionali. Promuovere un ambiente di lavoro libero da sostanze stupefacenti significa rafforzare la cultura della sicurezza e la credibilità dell’organizzazione.

Gru a torre nei cantieri: sicurezza e prevenzione dei rischi

Gru a torre nei cantieri: sicurezza e prevenzione dei rischi

Nel contesto dei cantieri edili, l’utilizzo della gru a torre rappresenta un elemento strutturale ma anche critico in termini di sicurezza: la movimentazione di carichi, l’installazione e le condizioni ambientali impongono un’attenta valutazione del rischio.

Il quadro normativo di riferimento include il Dlgs 81/08, l’Accordo Stato-Regioni e le prescrizioni tecniche in materia di progettazione della sicurezza in cantiere, che richiedono, tra l’altro, l’analisi dei fattori che possono provocare il ribaltamento della macchina, la caduta di materiale dall’alto, gli urti e le interferenze operative.

Dispositivi, installazione e condizioni operative della gru a torre

Per una corretta installazione della gru a torre sono fondamentali vari dispositivi di sicurezza: il limitatore di carico massimo, il limitatore di velocità, il finecorsa di sollevamento e il limitatore di momento che impedisce il superamento della coppia prevista in progetto. Un’analisi preliminare del sito è altrettanto essenziale: occorre verificare la natura del terreno (compresa eventuale relazione geotecnica), la presenza di sottoservizi, ostacoli interni o esterni al cantiere, altre gru in interferenza, e condizioni meteo-ambientali come il vento.

Il ribaltamento può essere provocato dal cedimento del piano di appoggio, errata distribuzione del carico o installazione, collisione del braccio con ostacoli o vento di forte intensità. Anche la caduta dall’alto del materiale sollevato richiede un’imbracatura corretta, comunicazione efficiente tra manovratore e aiuto manovratore, e verifiche periodiche delle funi.

Implicazioni per imprese, operatori e procedure operative

Le imprese che operano nei cantieri con gru a torre devono adottare un piano di gestione dei rischi specifico per questa attrezzatura: dalla selezione del luogo di installazione al rispetto delle istruzioni del produttore, dalla verifica dei dispositivi fino alla sospensione dell’attività in caso di vento oltre la soglia definita. I tecnici e gli operatori devono essere formati per riconoscere le condizioni di pericolo, eseguire le verifiche di cui sopra, e applicare in cantiere procedure standardizzate.

La documentazione delle verifiche e delle manutenzioni, l’integrazione nei piani di sicurezza aziendale e la consapevolezza dei rischi sono strumenti operativi per ridurre incidenti e sanzioni. In questo modo la sicurezza non resta un adempimento, ma diventa elemento concreto di gestione del cantiere.

Intelligenza artificiale e project management nel settore edile

Intelligenza artificiale e project management nell’edilizia

L’intelligenza artificiale (AI) nel project management nel settore edile sta diventando un elemento strategico per la gestione dei progetti complessi, richiedendo una visione sistemica che colleghi persone, processi e dati in tempo reale.

In un contesto dove il ciclo di vita di un’opera comprende pianificazione, esecuzione e consegna, la tecnologia AI si propone come infrastruttura cognitiva capace di analizzare grandi volumi di dati, riconoscere schemi ricorrenti e guidare decisioni operative. La trasformazione è particolarmente rilevante nelle costruzioni, dato che tempi, costi, qualità e sicurezza assumono ampia rilevanza normativa e operativa.

Applicazioni pratiche dell’intelligenza artificiale nel project management

Le applicazioni chiave dell’intelligenza artificiale nel project management includono: la generazione automatica e dinamica dei cronoprogrammi, in grado di aggiornarsi in base agli imprevisti del cantiere; l’analisi predittiva di costi e rischi, che anticipa sforamenti di budget o ritardi; l’ottimizzazione delle risorse – umane, materiali e temporali – grazie alla capacità di identificare conflitti operativi prima che si traducano in fermi.

Inoltre, l’AI trova applicazione nella progettazione e simulazione – ad esempio integrata nei modelli BIM – permettendo di valutare in tempo reale soluzioni alternative, materiali e geometrie, sulla base di criteri di sostenibilità e prestazione. In cantiere, sensori e sistemi intelligenti consentono un monitoraggio continuo e proattivo, contribuendo anche a migliorare la sicurezza operativa.

Vantaggi e prospettive future dell’AI nel project management edilizio

L’integrazione dell’intelligenza artificiale nel project management non solo ottimizza processi e risultati, ma apre a una gestione più predittiva del settore edile.

I vantaggi includono maggiore accuratezza nella pianificazione, riduzione dei ritardi, contenimento dei costi imprevisti, uso efficiente delle risorse e miglioramento della qualità costruttiva.

Guardando al futuro, le prospettive includono un’integrazione sempre più profonda tra AI, digital twin, robotica e sistemi decisionali collaborativi: la comunicazione tra team, imprese e professionisti potrà essere centralizzata e alimentata da analisi in tempo reale; la manutenzione predittiva degli edifici e infrastrutture diventerà un processo continuo; le competenze richieste ai project manager evolveranno, spostandosi dal solo coordinamento operativo a una supervisione strategica supportata da data-driven decision making.

Anisakis e sicurezza alimentare: cosa sapere per prevenirlo

Anisakis e sicurezza alimentare: cosa sapere per prevenirlo

La presenza del parassita Anisakis nei prodotti ittici rappresenta un rischio alimentare rilevante che richiede un’attenta azione preventiva da parte delle imprese e degli operatori del settore.  L’infestazione, nota come anisakiasi, è legata all’ingestione di larve vive presenti in pesce crudo o poco cotto che penetrano nella mucosa gastrointestinale.

Il quadro normativo di riferimento prevede l’adozione di misure igienico-sanitarie specifiche, in particolare in attuazione dei requisiti stabiliti dall’Unione Europea in materia di sicurezza alimentare e dei controlli ufficiali all’interno della filiera ittica, con l’obiettivo di tutelare la salute dei consumatori e garantire la conformità.

Meccanismi di infestazione e principali sintomi

Il ciclo biologico del parassita comporta che alcune specie di pesce e molluschi ospitino le larve, le quali sopravvivono se gli alimenti non sono adeguatamente trattati. L’uomo si infesta accidentalmente quando consuma prodotti ittici non sufficientemente sottoposti a trattamenti termici o di surgelazione idonei.

La sintomatologia tipica si manifesta entro poche ore e comprende dolore addominale, nausea, vomito e, in alcuni casi, febbre o diarrea. Se le larve migrano nell’intestino, possono insorgere manifestazioni successive – anche dopo uno-due settimane – con dolore persistente, disturbi intestinali e, in casi rari, perforazione della mucosa o sviluppo di reazioni allergiche gravi quali orticaria o shock. La diagnosi può richiedere esame endoscopico e la terapia più efficace resta la rimozione dell’agente infestante.

Implicazioni operative e adempimenti per imprese del settore ittico

Per le imprese che operano nella filiera ittica, l’adozione di procedure preventive è fondamentale per garantire la conformità normativa e tutelare la sicurezza alimentare.

Tali misure includono: selezione del pescato da specie a rischio, rimozione immediata delle viscere, congelamento a temperature ben definite o cottura completa prima della commercializzazione del prodotto destinato al consumo crudo o poco cotto.

Le saline, marinature e affumicazioni non garantiscono l’eliminazione delle larve. È inoltre essenziale predisporre un sistema di controllo interno, formazione del personale alla manipolazione sicura del prodotto e mantenimento della tracciabilità. In questo modo l’azienda non solo risponde agli obblighi regolamentari ma contribuisce anche a preservare la fiducia del consumatore.

Lavorare in sicurezza: cosa fare quando arriva la tempesta

Lavorare in sicurezza: cosa fare quando arriva la tempesta

Le condizioni meteorologiche estreme rappresentano un rischio sempre più frequente nei luoghi di lavoro all’aperto. Cantieri, impianti industriali, aziende agricole e forestali sono particolarmente esposti ai pericoli derivanti da vento forte, pioggia intensa e fulmini. Una corretta gestione del rischio atmosferico deve essere parte integrante del piano di sicurezza aziendale, con misure preventive e procedure operative chiare.

La protezione dei lavoratori, la messa in sicurezza delle strutture e la sospensione tempestiva delle attività in caso di allerta meteo sono elementi essenziali per evitare incidenti e danni materiali.

Prevenzione e piani d’emergenza contro eventi meteo estremi

Ogni azienda dovrebbe dotarsi di un piano di prevenzione specifico per tempeste e temporali, che preveda sia misure organizzative sia tecniche. Tra le prime rientra la definizione di una catena di allerta interna, con un responsabile incaricato di monitorare i bollettini meteorologici e attivare in tempo reale le procedure di emergenza.

Dal punto di vista operativo, è necessario sospendere immediatamente i lavori non essenziali al manifestarsi di condizioni pericolose, assicurare le strutture provvisorie e fissare materiali, ponteggi, attrezzature e oggetti che potrebbero essere sollevati dal vento. In fase di progettazione e installazione di impianti e cantieri, devono essere privilegiate soluzioni costruttive che garantiscano resistenza a raffiche e precipitazioni. Terminata la tempesta, vanno eseguite verifiche sullo stato dei materiali, segnalate le aree pericolose e ripristinate in sicurezza le attività.

Ruoli, responsabilità e formazione del personale

La gestione del rischio atmosferico richiede una precisa assegnazione di compiti e una formazione adeguata dei lavoratori. Ogni addetto deve conoscere le procedure da seguire in caso di emergenza, sapere dove ripararsi in sicurezza e quando interrompere l’attività.

Il datore di lavoro ha l’obbligo di garantire un ambiente sicuro anche in presenza di condizioni meteorologiche avverse, dotando l’azienda di un sistema di comunicazione efficace e di dispositivi di protezione adeguati. La cultura della prevenzione, sostenuta da esercitazioni periodiche e dal rispetto dei protocolli interni, consente di ridurre notevolmente i rischi. Agire con tempestività, sospendere le attività e proteggere materiali e strutture non è solo una buona pratica, ma un dovere per tutelare persone e beni.

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